Campania. Ritorna lo spettro del lockdown in Campania. Una previsione smentita già volte dal governo centrale, dal premier Conte al ministro Speranza, ma ieri De Luca non ha usato mezzi termini: se la curva continua a salire e se non si rispettano le regole, a partire dalle mascherine, si va verso progressive chiusure delle attività economiche.
De Luca usa il pugno duro
“Non possiamo passeggiare allegramente mentre ci sono i morti” ha ribadito il governatore. E’ il ritorno del lanciafiamme delucidano quindi anche se oggi non ha i poteri per chiudere tutto come accaduto a marzo, ma solo di ridurre orari e modalità di fruizione per alcuni luoghi di ritrovo. Intanto però si è deciso di riaprire lo stadio San Paolo, seppur con capienza ridotta. Nel consueto videomessaggio del venerdì De Luca ha mostrato i grafici dell’unità di crisi, snocciolando dati e numeri che preoccupano.
La Campania è la regione in cui si registra la maggiore crescita dei contagi: ieri altri 253. In soli 30 giorni (dal 24 agosto al 24 settembre) il numero dei positivi è lievitato di 5.069 unità. L’attuale trend potrebbe avere un impatto sui ricoveri ordinari simile a quello della prima ondata. La riaperture delle scuole e le temperature autunnali, potrebbero rendere complicato il reperimento di posti letto negli ospedali per pazienti non gravi.
Ecco perché De Luca pensa soprattutto ad un stretta sulla movida, con una eventuale chiusura di sera dei pub e bar frequentati fino a tarda sera. Il governatore intanto ha scritto anche al ministero dell’Intero per chiedere maggiori controlli alle forze dell’ordine.
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