Inquinamento ridotto e aria più pulita in Campania. Le centraline dell’Arpac hanno analizzato la qualità dell’aria in tutta la regione e i risultati sono stati sorprendenti.
Campania, inquinamento ridotto e aria pulita
“Analizzando i numeri, possiamo notare il cambiamento: nelle rilevazioni di Napoli ad esempio (centraline di Osservatorio Astronomico, Santobono, piazza Nazionale, Ferrovia e via Argine), tabelle alla mano, si è ridotta la quantità di Biossido di azoto (che, già a moderate concentrazioni nell’aria, provoca tosse acuta e dolori al torace). A febbraio, i microgrammi per metro cubo erano: Osservatorio astronomico 26, Santobono 56, Museo Nazionale 73, Ferrovia 88, via Argine 44. Un mese esatto dopo: Osservatorio astronomico 15, Santobono 33, Museo Nazionale 43, Ferrovia 41, via Argine 38″, fa sapere il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli.
E i dati migliorano anche nelle rilevazioni del Casertano e nel resto delle province campane. “Stesso discorso per il Benzene, il cui limite è 5 microgrammi per metro cubo e viene superato solo in due centraline su tutte quelle monitorate nell’intera Regione Campania”. Insomma, valori in diminuzioni anche per le polveri sottili.
Gli studi sull’inquinamento
Per Fiorella Zabatta, membro dell’esecutivo nazionale dei Verdi, non sono da sottovalutare gli studi condotti dall’università di Bologna e di Bari. “Sono arrivati alla conclusione che l’inquinamento è un mezzo di trasporto sfruttato dal virus per diffondersi maggiormente. Gli esperti hanno evidenziato le alte concentrazioni di polveri registrate nel mese di febbraio in Pianura Padana”, spiega Zabatta.
“Dai primi studi – prosegue il membro dell’esecutivo nazionale dei Verdi – emerge che queste avrebbero prodotto un’accelerazione alla diffusione del Covid-19. E’ probabile che sia questa una delle possibili cause della maggiore diffusione del virus nel nord del Paese, a differenza del sud, anche se i dati ancora non sono sfociati in una pubblicazione scientifica. C’è un’emergenza sanitaria innanzitutto e poi una economica da affrontare, subito dopo speriamo che l’ambiente diventi l’altra priorità del nostro paese”, conclude Zabatta.