Campania maglia nera nel rispetto del mare: 23 reati ogni km di costa

23 reati ambientali ogni chilometro di costa. E’ questo il dato impietoso che riguarda la Campania risultato dal report “Mare Monstrum” diffuso da Legambiente.

Campania maglia nera nel rispetto del mare: 23 reati ogni km di costa

Abusivismo edilizio, deficit di depurazione e inquinamento, assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità: nella nostra regione sono ben 11.031 i reati reati ambientali accertati nel 2022 lungo le coste.

Nel report – che viene pubblicato alla vigilia dell’anniversario della morte di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica brutalmente ucciso il 5 settembre 2010 per il suo impegno per la tutela del mare e delle coste del Cilento contro speculazioni e illegalità – la Campania è la regione che registra il maggior numero di reati pari al 17,1% del totale nazionale, seguita da Puglia, Sicilia, Lazio e Calabria. Tutte regioni – sottolinea Legaambiente – a tradizionale presenza mafiosa.

Per quanto riguarda i reati ambientali lungo le coste campane, nel 2022 a farla da padrone è il ciclo illegale del cemento che va dalle occupazioni di demanio marittimo alle cave illegali, dagli illeciti negli appalti per opere pubbliche fino all’abusivismo edilizio: in questo campo sono ben 1827 le persone denunciate e arrestate e 283 sequestri effettuati. Seguono i diversi fenomeni d’illegalità che Legambiente classifica con la voce “mare inquinato” (che vanno dalla mala-depurazione allo smaltimento dei rifiuti). E infine la pesca di frodo.

Una fotografia preoccupante anche a livello nazionale su cui – per Legambiente – è urgente intervenire per tutelare in maniera più efficace uno straordinario patrimonio ambientale del Bel Paese.

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