Campania, mare pulito o mare sporco? Ecco dove puoi fare il bagno e dove no

Provincia. Si avvicina l’estate e puntualmente i villeggianti campani si chiedono quali spiagge siano balneabili e quali non lo siano. L’ARPAC ha reso noti da pochi giorni i dati relativi alla balneabilità delle zone costiere per la stagione balneare 2016 sulla base dei controlli eseguiti dal 1° aprile al 30 settembre delle ultime quattro stagioni balneari (2012-2013-2014-2015).

Il giudizio di idoneità di inizio stagione balneare deriva dall’analisi statistica degli ultimi quattro anni di montoraggio in base agli esiti esiti analitici di solo 2 parametri batteriologici: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. Tali parametri sono stati considerati dall’organizzazione Mondiale della Sanità indicatori di contaminazione fecale.

Le acque di balneazione sono state così classificate secondo le classi di qualità previste dalla norma: Scarsa, Sufficiente, Buona, Eccellente. Relativamente alla classe in cui ricade ogni acqua sono previste diverse modalità di gestione e monitoraggio e l’eventuale adozione di misure di risanamento mirate alla tutela della salute dei bagnanti. Le acque “non idonee alla balneazione“, ad inizio stagione balneare 2015, sono quelle che risultano di qualità “scarsa“.

Giugliano. Buone notizie per le coste giuglianesi. Marina di Varcaturo, Pineta di Licola Nord e Pineta di Licola Sud risultano balneabili e superano l’esame dell’ARPAC a pieni voti. L’unico tratto di costa cerchiato di rosso è via Squalo, a ridosso del Lido di Licola, ricadente nel comune di Pozzuoli.

Litorale Domitio. Addirittura eccellente la qualità delle acque a ridosso delle coste giuglianesi, lungo il litorale di Castel Volturno. Tutto il tratto che va da “Canale vecchio Patria sud” fino al Villaggio Coppola è perfettamente balneabile (più in avanti, cerchiato di rosso, il solo tratto di Villaggio Agricolo). Persino Mondragone, a dispetto dei luoghi comuni, è cerchiato di blu, con un tratto verde a Cercolilli e un tratto giallo (“sufficiente”) a Sud del fiume Pavone. Tra il verde e il blu tutto il litorale Domitio fino a Marina di Minturno.

Pozzuoli. Se la passa bene in salute anche il mare di Pozzuoli. Da evitare Lido di Licola, Stabilimento Balneare e Effluvio nord del Depuratore di Cuma, tutti tratti costieri che risentono proprio della vicinanza del depuratore. Il resto della costa puteolana, da Lucrino all’Area Industriale, è cerchiato in blu.

Napoli. Buoni i risultati delle analisi anche nel mare del capoluogo. Sono da evitare solo i tratti di Pietrarsa e San Giovanni a Teduccio. Per il resto, eccezion fatta per la zona portuale, che ovviamente non viene considerata balnealbile, ci si può tuffare a Nisida come a Mare Chiaro passando per Punta Posillipo.

Costa vesuviana e penisola sorrentina. A sud del Vesuvio i mari più “pericolosi” per la salute. Cerchiati in rosso il litorale di Ercolano, di Torre Annunziata (Nord foce Sarno) e di Castellammare di Stabia (ex Cartiera e Villa Comunale). Perfettamente balneabile, con qualche sparuta chiazza “gialla” e “verde”, invece, tutta la penisola sorrentina. A sorpresa, figura come unica zona rossa “Marina di Vietri primo tratto”.

Salerno e Cilento. Supera la prova a discreti voti anche Salerno (colore “verde”). A sud del capoluogo di Provincia, male solo il mare di Pontecagnano e quello di Eboli all’altezza della Foce Nord del Sele. Il resto del Cilento, fino alla Basilicata, è un tripudio di bandiere blu.

ECCO LA MAPPA INTERRATIVA

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