Il Supervulcano dei Campi Flegrei sta dando preoccupanti segni di risveglio. A lanciare l’allarme in un lungo articolo è Repubblica.it. Il suolo infatti si sta rigonfiando, il magma sta risalendo e le temperature interne sono in aumento. Il pericolo di un’eruzione c’è.
I valori non sono ancora preoccupanti, fanno sapere dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ma occorre comunque intensificare l’attivitità di videosorveglianza. A preoccupare di più gli scienziati, in uno studio pubblicato di recente su Nature, è la risalita in superficie di vapore bollente, che indebolisce le rocce e apre due preoccupanti scenari: l’eruzione, oppure quello opposto, cioè un aumento della vischiosità del magma e la fine della sua risalita.
Non è ancora chiaro cosa possa succedere, se i Campi Flegrei erutteranno o meno. Certo è che il Supervulcano campano destano maggiori preoccupazioni del Vesuvio. 39mila anni fa la caldera flegrea scatenò una delle eruzioni più potenti del pianeta ricoprendo di ceneri l’Europa fino a Mosca e provocando “un inverno vulcanico” durato due anni. Ma per le 500mila persone che vivono nel bel mezzo della caldera, i segni di irrequietezza non sono da prendere sotto gamba. Tanto che nel 2012 l’allerta è stata innalzata da verde a gialla.
“Il possibile avvicinarsi del magma alle condizioni di pressione critica – ha spiegato a Repubblica.it Giovanni Chiodini, dirigente INGV – può spiegare l’attuale accelerazione delle deformazioni del suolo, il recente incremento delle scosse di terremoto e l’aumento dei gas più sensibili agli incrementi di temperatura”. Più che dal simbolico Vesuvio, è dunque dai Campi Flegrei che gli abitanti di Napoli e dintorni dovrebbero guardarsi.