“C’è qualcuno che ha interesse a soffiare sul fuoco solo perché sono state disattese le aspettative relative alla propria parte politica. Di questo però ne discuteremo domani”. Non usa mezzi termini Venanzio Carpantieri, segretario provinciale del partito Democratico alle prese con una crisi dagli strascichi infiniti. I nomi non li fa, ma pare che qualche sassolino dalla scarpe intenda toglierselo domani durante l’assemblea.
“Quello di Torre del Greco è un caso unico. Non si dica che abbiamo avallato accordi con il centrodestra. Non passi questa linea. Non si dica che non abbiamo fatto alleanze con il centrosinistra”. A Tonino Amato invece, che sul Mattino dichiara “Siamo e dobbiamo essere differenti”, replica: “Nessuno nega che ci sia una differenza, non puntiamo ad una omologazione, evidentemente la nostra candidatura è più credibile tanto da avere la fiducia di Udc e Ncd”.
Due casi, quelli di Torre del Greco e Pompei, che hanno infervorato anche Melito comune guidato dallo stesso Carpentieri. Il segretario infatti è stato duramente attaccato dall’ex primo cittadino Antonio Amente ”La coalizione che lo ha portato a vincere le elezioni a Melito comprendeva una lista di centrodestra. Nel 2008 sostenne apertamente il sottoscritto al ballottaggio contro la candidata del Pd”. L’ex sindaco poi continua: “Ancora una volta Carpentieri si dichiara intransigente verso se stesso e i suoi sodali del cerchio magico: un doppiopesismo che testimonia a chiare lettere la sua politica gattopardiana”. “Solo mistificazioni di un personaggio sconfitto dalla storia politica – replica Carpentieri – Il suo tentativo di confondere le acque e le idee è destinato a fallire”.