È un’odissea caratterizzata da levatacce e lunghe attese, quella che vivono i bambini di Giugliano che devono vaccinarsi. La prima difficoltà per i genitori è raggiungere l’Asl di piazza Annunziata, si può sostare nel parcheggio nei pressi della Proloco, ma da quest’area fino alla struttura non esiste una rampa per i passeggini e scendere dal marciapiede è difficoltoso. Ancora più difficile quando ad essere trasportato è un bambino di pochi mesi.
Giungiamo alla porta di accesso all’Asl, la prima è chiusa per lavori in corso. Dinanzi alla seconda, quella più vicina alla piazza, troviamo automobili in sosta, e per accedere col passeggino dobbiamo chiedere la cortesia di spostarle. Approdiamo nel cortile della struttura, un parcheggio senza ordine ai limiti della sicurezza, dove anche lo stallo per i diversamente abili è bloccato da altri veicoli.
Ma torniamo ai vaccini, al primo piano dell’asl tanti i bimbi in attesa di entrare. Alcuni di loro aspettano con i loro genitori dalle 7 del mattino. Bambini che vanno dai 3 mesi ai 3 anni, tutti senza ancora essere vaccinati, in un unico posto.
Alle 8, quando già nella sala d’attesa regna il caos, viene affisso un foglio per prenotare il proprio turno, lo stesso viene poi tolto quando viene raggiunto il numero dei bambini, a discrezione dell’ambulatorio. I genitori esasperati, dopo un po’ faticano a tenere calmi i propri figli e gli smartphone diventano televisioni dove far vedere cartoni animati e far giocare i piccoli.
Una mamma ci racconta di essere dovuta tornare 8 volte, il vaccino obbligatorio di ottobre sarà somministrato solo oggi. Svariate le volte, pur presentandosi alle 8 del mattino, le è stato chiesto di ritornare. Prima di lei e della figlia, altri bambini con i genitori che si erano appostati dalle 5 del mattino per poter essere vaccinati.
Sulla porta d’ingresso della sala vaccini c’è poi un avviso. “Manca il polio boostrix” detto anche polio tetano. Uno dei primi obbligatori da fare. I bimbi che devono ricevere questo vaccino possono tornare a casa, ritorneranno quando arriverà in sede. Per sapere quando arriverà c’è bisogno che la porta si apra, si potrebbe chiamare al recapito telefonico dove però non risponderà nessuno.
Una condizione di disagio, dove a subire sono soprattutto i bambini, costretti a vivere ore ed ore di attesa per quello che dovrebbe essere un diritto.