Sbranato dai cani del vicino scappati attraverso la recinzione. E’ con l’accusa di omicidio colposo che sono sotto processo due fratelli di 30 e 39 anni e una donna di 37 anni. Il procedimento penale a loro carico presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere resterà però fermo per alcune settimane a causa di un legittimo impedimento.
Sbranato dai cani del vicino, a processo due fratelli
La vicenda risale all’ottobre del 2015. E’ un tranquillo pomeriggio di autunno. Vincenzo Zibella, 61 anni, originario di Curti, sta raccogliendo le olive ai piedi dei Monti Tifatini, in Sant’Angelo in Formis, frazione di Capua. Verrà ritrovato senza vita da un passante. Il corpo completamente dilaniato dai morsi di un animale. Dalla ricostruzione successiva effettuata dagli investigatori, sarebbe poi emerso che i due molossi, di razza Corso, avrebbero trovato un buco nella recinzione entrando così in contatto con il vicino, proprietario di un fondo agricolo in via Ponte Castagno adiacente a quello dei due fratelli indagati. Gli animali avrebbero attaccato il coltivatore uccidendolo morsi.
I due fratelli sono accusati di non aver controllato gli animali, ma anche di non aver mantenuto la recinzione divisoria in buono stato, due circostanze che avrebbero provocato l’aggressione dei cani al vicino di casa. Il processo presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ora si ferma per alcune settimane. Lunedì, infatti, c’è stato un rinvio dell’udienza a causa di un legittimo impedimento presentato da uno degli avvocati del collegio difensivo. Una battuta d’arresto nel procedimento che sposterà di qualche mese l’epilogo giudiziario della vicenda.