Roma. E’ indagato dalla Procura Miliare Andrea Varriale, il carabiniere che si trovava con il vecebrigadiere Mario Cerciello Rega la notte in cui è stato ucciso. L’ipotesi su cui si indaga è che Varriale abbia violato l’articolo 120 del codice penale militare di pace, quello che delinea “violata consegna da parte di militare di guardia o di servizio”.
Le indagini
Secondo quanto emerso dalle indagini, entrambi i carabinieri la sera del 26 luglio si erano presentati disarmati all’appuntamento con i due diciannovenni. I due americani Christian Gabriel Natale Hjort e Finningan Lee Elder, ora sono in carcere per l’omicidio del vicebrigadiere.
Alla luce di questo sviluppo dell’indagine l’iscrizione nel registro degli indagati risulta un atto dovuto per permettere di vagliare l’operato di Varriale e le sue successive dichiarazioni, e non è detto che nel corso dell’inchiesta l’imputazione non cambi. Nelle ore successive all’aggressione Varriale aveva rilasciato delle dichiarazioni piuttosto confuse, in particolare se fossero o meno armati. Dando l’idea di aver qualcosa da nascondere.
L’articolo 120
L’articolo 120 punisce infatti “il militare, che abbandona il posto ove si trova di guardia o di servizio, ovvero viola la consegna avuta, è punito con la reclusione militare fino a un anno. Se il colpevole è il comandante di un reparto o il militare preposto a un servizio o il capo di posto, ovvero se si tratta di servizio armato, la pena è aumentata”.
La Procura Militare, in relazione al caso del carabiniere ucciso, ha aperto anche un fascino relativo alla foto diffusa dopo l’arresto dei due americani. L’immagine mostra Christian Gabriel Natale Hjorth ammanettato e bendato all’interno della caserma di via dei Selci.