“Mio figlio è una brava persona”, sono le parole di Ethan Elder, padre del giovane americano che ha confessato di aver ucciso a coltellate il vice brigadiere Mario Rega Cerciello. L’uomo è stato intervistato dalla Cnn all’esterno della propria abitazione a San Francisco. Ai microfoni l’uomo aveva anche parlato di “situazione precaria” riferendosi alle indagini in corso a Roma.
Il giovane Elder si trovava a Roma con l’amico Natale la notte in cui ha aggredito il militare dopo una sfortunata ricerca della droga. Con sé aveva un lungo coltello, lo stesso con il quale ha ferito mortalmente il vice brigadiere.
L’arma era stata rinvenuta dagli inquirenti nella stanza dell’albergo dove alloggiavano i due giovani americani. Si tratta di una Ka-bar, pugnale da trincea dei Marine, lama adoperata nella seconda guerra mondiale dalle forze armate Usa: ha una lama come quella di una baionetta, lunga 18 centimetri, e il giovane americano non ha esitato ad usarla. Le versioni su come sia stato reperito il coltello, al momento, sono discordanti: c’è chi sostiene che il ka-bar sia stato acquistato dal ragazzo negli Stati Uniti; ma non si esclude che Ethan l’abbia acquistata in un negozio a Roma.
“Non sapevo che avesse il coltello”. Christian Gabriel Natale Hjorth scarica l’amico Finnegan Lee Elder, il responsabile delle undici coltellate che hanno ucciso Mario Cerciello Rega. Natale prende così le distanze dall’amico, tentando di differenziare le posizioni.
Dalla ricostruzione degli inquirenti emerge che Cerciello non sia riuscito a schivare le pugnalate. Non compare, infatti, nessuna ferita sulle braccia. Il primo colpo fatale, come emerge dall’autopsia, è al cuore. Una ferita mortale, che purtroppo non gli ha lasciato scampo.