Sono pesantissime le accuse mosse a carico di Valentina Casa, la mamma del piccolo Giuseppe, il bimbo di 7 anni ucciso di botte dal patrigno, Tony Essobti. Secondo la Procura, la donna avrebbe concorso all’omicidio del minore e non avrebbe svolto il suo ruolo di mamma.
Diverse le circostanze che, secondo la Procura, compongono il quadro della sua colpevolezza: la 30enne di Massa Lubrense sarebbe rimasta ferma e impassibile mentre Tony massacrava di botte Giuseppe e la sorellina. Non solo non avrebbe mosso un dito per impedire il pestaggio, ma addirittura sarebbe corsa in bagno a recuperare dei teli per pulire le macchie di sangue lasciate sul pavimento. Dopo la furia omicida di Tony, avrebbe infine raccolto le cocche di capelli strappate alla figlia e le avrebbe nascoste nella pattumiera.
Una condotta che, secondo gli inquirenti, è segno di una complicità della donna nell’esecuzione dell’omicidio del piccolo Giuseppe. L’inerzia della donna rispetto all’omicidio del figlio Giuseppe ed al tentato omicidio della figlia N. ad opera del compagno si unisce alla tragica storia di maltrattamenti che andava avanti da tempo.