Circola in questi giorni la notizia con relativi video dell’arrivo di carri armati in Italia. Le immagini che stanno facendo il giro del web stanno allarmando i cittadini. C’è chi parla già di tesi complottiste relative ovviamente all’emergenza Coronavirus, chi di invasione.
Carri armati in Italia
“C’è qualcosa che non va… Qualcosa sta accadendo. Mentre in Italia i titoli di giornali, le trasmissioni ed i social sono invasi dall’ormai tanto discusso “coronavirus”, proprio in queste ore 20.000 soldati statunitensi stanno sbarcando in ben 7 aeroporti europei. E si andranno a sommare ad altri 10.000 militari statunitensi già presenti in Europa e ad altri 7000 militari provenienti da diversi Paesi europei. Un totale di 37000 militari armati per quale scopo? Per aiutare gli stati nel bloccare questo tanto esaltato virus o soccorrere chi lo ha contratto?” si legge nel messaggio che sta facendo il giro del web e delle chat.
Il motivo dell’arrivo dei mezzi in Italia
Il 19 gennaio 2020 la testata russa Sputniknews, nella sezione italiana, pubblicò un articolo dal titolo “La NATO prepara “Defender 2020”, le esercitazioni più grandi degli ultimi 25 anni in Europa” nel quale non c’è alcun riferimento al coronavirus. L’esercitazione non è segreta, tanto che viene spiegata all’interno del sito Eur.army.mil dedicandone un’intera sezione. Non c’è alcun complotto, come vorrebbe far pensare qualcuno. E’ questo il motivo dell’arrivo di carri armati in Italia. Si tratta di un’esercitazione che era nota già nell’ottobre 2019 come riportato da alcuni siti specializzati come Congedatifolgore.com. C’è ovviamente un costante monitoraggio per evitare ogni rischio dopo l’arrivo del Coronavirus in Europa.
Cos’è la “Defender Europe 2020”?
“Defender Europe 20” è questo il nome dell’esercitazione. E’ il più grande dispiegamento di soldati americani in Europa dalla fine della Guerra Fredda. Questo prevede una vasta serie di esercitazioni congiunte a cui parteciperanno 7 mila soldati europei – tedeschi, polacchi e dei paesi baltici, ma non italiani – e 30 mila militari americani (20 mila arrivati dagli Stati Uniti e 10 mila già presenti in Europa).
La NATO punta a dimostrare la sua capacità di dispiegare una forza militare abbastanza grande da essere, per usare le parole del comando europeo dell’esercito americano, “credibile in combattimento”.
La più importante esercitazione della serie prevede di simulare la risposta della NATO a un’aggressione militare subita da Lettonia, Lituania e Polonia. Questo sono tre paesi che soffrono da tempo l’aggressiva influenza del governo russo. Altre esercitazioni comporteranno lanci di paracadutisti in varie parti d’Europa e la simulazione della collaborazione tra i comandi delle forze NATO a vari livelli. Per questo sono arrivati i carri armati in Italia.
Le esercitazioni militari della NATO o di singoli paesi appartenenti all’alleanza sono frequenti: nel 2019 ce ne sono state 102, in Europa e nel mondo. “Defender Europe 20” raggrupperà una serie di esercitazioni che si svolgono già a cadenza annuale o biennale. Questa volta, invece, saranno praticate da un numero superiore di soldati.
Non è un mistero che la NATO, e in particolare gli Stati Uniti e i paesi dell’Europa orientale, temano l’aggressività della Russia, soprattutto nella regione del Mar Baltico. La Russia, inoltre, porta avanti da anni una politica estera piuttosto aggressiva nei confronti dei paesi con minoranze russe, come l’Ucraina, l’Estonia e la Lettonia.
L’Italia non parteciperà
All’operazione era prevista anche la partecipazione delle forze armate italiane, che avrebbero dovuto aderire con l’impiego di un gruppo operativo della Brigata Folgore in Lettonia e un gruppo operativo della Brigata Garibaldi in Germania. Questo contributo però, a causa dell’emergenza Coronavirus in Italia, non sarà più fornito, come spiegato ufficialmente da una nota del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: “Gli uomini e le donne della Difesa sono in campo senza sosta per fronteggiare, in questo delicato momento, l’emergenza sanitaria e per garantire l’attuazione delle importanti delibere decise del Governo. Per questo ho valutato, congiuntamente con lo Stato Maggiore della Difesa e informando il Comando NATO, di non confermare il nostro contributo all’esercitazione Defender 2020. Pur sostenendo il valore strategico dell’esercitazione, ho ritenuto opportuno mantenere massimo l’apporto delle Forze Armate in questa situazione”.
La tesi del complotto sui carri armati in Italia
“Il fenomeno coronavirus – si legge ancora nei messaggi che circolano sul web – è uno strumento utile a distrarre e preparare una larga parte dei cittadini del Mondo a qualcosa di più importante che deve accadere o che qualcuno si sta preparando per far accadere e che non ha a che fare con la soluzione di un virus influenzale ma con una rottura nel sistema geopolitico globale. Qualcosa sta accadendo e non si tratta di complottismo ma di fatti geopolitici che si stanno verificando e che sono verificabili già in queste ore in 7 paesi europei. Questo è l’argomento su cui ci si dovrebbe chiedere”.