Giugliano. Arriva il giudizio della Corte di Cassazione sul processo relativo alle infiltrazioni del clan dei Casalesi nel mercato ortofrutticolo di Fondi. Confermate quasi tutte le pene inflitte in appello. Confermata anche la pena per Antonio Panico, di Giugliano, condannato a 4 anni e 6 mesi di detenzione. A Panico è stato contestato un episodio di usura all’interno del mercato.
Ridotta la pena per Francesco Schiavone “Ciccariello”. Confermate anche le condanne in secondo grado per Paolo Schiavone, 34 anni, figlio di Francesco e Salvatore Fasanella, 31enne, di San Marcellino. Annullata invece la condanna per Gaetano Sacco, di San Pietro a Patierno, Napoli.
Il processo è scaturito dal blitz del 10 maggio del 2010 quando finì in manette il figlio di “Ciccariello” al porto di Napoli mentre tornava dal viaggio di nozze in una crociera del Mediterraneo. Le indagini proseguirono seguendo la pista di di una ditta di trasporti che i Casalesi usavano per controllare il business della frutta in combutta con Cosa Nostra. Grazie anche a pedinamenti e intercettazioni, l’inchiesta portò a un centinaio di persone indagate e a 67 arresti.