Nell’ambito di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i carabinieri del Nas di Caserta hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di 18 persone residenti nella provincia di Caserta, responsabili a vario titolo, di associazione per delinquere, falso, ricettazione, truffa e corruzione, turbata libertà degli incanti, traffico illecito d’influenze ed altro. È stato anche eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni, per la somma complessiva di 1,58 milioni di euro, nei confronti di 48 indagati.
L’indagine trae origine da una segnalazione riguardante anomalie nell’utilizzo del sistema informatico interno di gestione delle presenze da parte di un dipendente che ne aveva accesso per la propria funzione di coordinatore amministrativo aziendale.
Caserta: arresti all’Asl
Le prime attività investigative hanno permesso di raccogliere gravi indizi, anche grazie alle risultanze delle complesse attività tecniche, nonché rilevare una serie di illeciti allontanamenti dal servizio da parte di 22 soggetti, dipendenti dell’Asl di Caserta, per i quali, il 25 novembre 2020, è già stata eseguita un’ordinanza cautelare per l’applicazione di misure interdittive per truffa ai danni dell’ASL.
Nel prosieguo delle predette indagini è stato possibile evidenziare ipotesi delittuose nei confronti di 79 persone finalizzate alla turbata libertà degli incanti mediante l’affidamento a poche ditte compiacenti, di lavori di adeguamento e ristrutturazione di locali aziendali gestiti direttamente dal Dsm, in cambio di somme di danaro e regalie varie; a una serie di falsi ed abusi, in ordine alla gestione di pazienti con patologie psichiatriche che venivano affidati a strutture esterne convenzionate (cogestori) senza alcuna valutazione del piano terapeutico riabilitativo da parte del competente organo specialistico, assoggettando l’onere di degenza, dalla somma di diverse migliaia di euro per ciascun paziente, a carico dell’ASL di Caserta; all’affidamento dei servizi di trasporto in emergenza (118) ad un’associazione di volontariato i cui vertici, in cambio, corrispondevano ad uno dei componenti della commissione aggiudicatrice e ad altri dipendenti compiacenti dell’Asl, regalie o altri vantaggi quali assunzioni di propri familiari; alla corruzione attribuibile ai gestori delle strutture di riabilitazione convenzionate che, in cambio dell’affidamento diretto dei pazienti e dell’omessa attività di controllo sui piani riabilitativi, corrispondevano periodicamente somme di danaro e altre regalie ai funzionari pubblici che erano preposti alla tutela e corretta attività di recupero dei pazienti psichiatrici.