Teleclubitalia vi ha raccontato oggi la storia di un napoletano di settant’anni a cui era stato, stando al racconto della famiglia, negato un ricovero, al quale, sempre secondo i parenti, prima era stato proposto un trasporto fuori regione perché le sue condizioni non erano critiche, e poi, dopo aver provato un ricovero al Pellegrini, è stato trasportato al Cotugno.
Questa sera la direzione dell’ospedale napoletano ha chiarito la sua posizione in una nota: “In relazione al decesso di un paziente avvenuto oggi presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Cotugno di Napoli, l’Azienda Ospedaliera dei Colli comunica che il paziente, di 70 anni, diabetico e iperteso e con altre comorbidità, è arrivato con ambulanza del 118 presso il presidio ospedaliero in condizione gravissime ed è stato assistito, senza alcuna attesa, dal personale sanitario. Al momento del ricovero in Pronto Soccorso, presentava una saturazione molto bassa ed è stato sottoposto a emogasanalisi e altri esami che hanno confermato il grave quadro di insufficienza respiratoria. Immediatamente gli sono stati somministrati ossigeno ad alti flussi e terapia steroidea e sono stati allertati i rianimatori, ma il quadro di insufficienza respiratoria è peggiorato ed è stato necessario ricorrere a manovre rianimatorie per circa un’ora senza, tuttavia, riuscire a ristabilire la funzione cardiorespiratoria.”
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Resta ora da spiegare perché per tutta la giornata le richieste della famiglia di un ricovero urgente non siano state ascoltate. Gli operatori del 118 sostenevano, stando a quanto riportato dai parenti del defunto, che i posti letto erano esauriti in degenza ordinaria e che l’unica disponibilità era fuori regione.