Ora è indagata per omicidio colposo Ilaria Naldini. Si tratta della mamma di 38 anni che ha ieri ha dimenticato la figlia di 16 mesi, Tamara, per 6 ore nella sua Lancia Y condannandola a morte.
A seguire le indagini il pm della Procura di Arezzo, Andrea Claudiani, che ha escluso, tra gli altri addebiti a carico della Nadini, l’ipotesi d’accusa di abbandono di minore non avendo rilevato, dalla ricostruzione dei fatti, alcun dolo nell’operato della donna. Domani, presso l’ospedale valdarnese della Gruccia, sarà effettuata l’autopsia sul corpicino di Tamara per capire le esatte cause della morte. La donna, segretaria comunale, dopo lo choc della morte del figlio, è stata ascoltata dai carabinieri e dal magistrato fino alle 21.00, in presenza del marito Adriano Rossi e del legale Andrea Frosali.
Ricostruiti, in particolare, secondo quanto appreso, gli attimi fatali che l’avrebbero portata a dimenticare la bambina (unica figlia della coppia) in auto. A quanto pare la donna si era convinta di aver accompagnato la piccola all’asilo nido e si è accorta di lei soltanto quando è tornata alla sua lancia Y, alla 14, e si è voltata per fare retromarcia.
Probabilmente, cioè che ha colpito Ilaria Naldini, è la cosidettata amnesia dissociativa. L’amnesia dissociativa è un disturbo temporaneo della memoria che può colpire chiunque. Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze dell’ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano, spiegava al Corriere che è «una lacuna retrospettiva nella memoria, un vero e proprio “buco” che si forma nei nostri ricordi». Un buco nero che “falsifica i ricordi” per un determinato periodo di tempo. Questo disturbo può essere causato «da un evento traumatico, ma anche da un forte stress e dalla mancanza di sonno. Complice la routine». Non sappiamo se anche la signora Naldini ne ha sofferto, lo stabiliranno le perizie del tribunale.