Castellammare, 31enne morto dopo dimissioni: condannato medico

Si presentò all’ospedale di Castellammare di Stabia con forti dolori alla pancia. Il medico non si rese conto di quello che stava succedendo e lo dimise. Michele Mascolo, però, 31 anni, morì poche ore dopo in casa. Aveva un’emorragia interna che nessuno al nosocomio diagnosticò. A distanza di quasi 7 anni da quell’episodio, è arrivata la condanna per omicidio colposo a 10 mesi di reclusione per U.B., medico che quella mattina avrebbe potuto salvare Michele.

In ospedale con dolori addominali: dimesso e morto dopo poche ore

A emettere la sentenza il giudice del tribunale di Torre Annunziata Carmela De Simone. Una decisione che la famiglia, residente alla Madonna delle Grazie, attendeva da tempo. Dopo la morte, i genitori, i fratelli e la fidanzata di Michele chiesero subito giustizia e presentarono una denuncia per fare luce sulla dinamica dell’accaduto. Quel 16 ottobre del 2016, il 31enne si presentò in ospedale con forti dolori addominali. Dopo un primo ricovero, però, il medico decise di dimetterlo senza aver capito che cosa avesse avuto.

Ad appoggiare questa tesi la Procura di Torre Annunziata, nella persona del pubblico ministero Emilio Prisco. Il medico è stato imputato con l’accusa di omicidio colposo per imperizia e negligenza. «Michele poteva essere salvato» ha stabilito l’autopsia effettuata pochi giorni dopo dal suo decesso. Servivano esami più approfonditi ed un immediato intervento chirurgico per risolvere l’emorragia interna per la rottura di un vaso sanguigno importante. Peccato che il medico che lo visitò non trattenne il ragazzo. Quando poi le condizioni di Michele peggiorarono era troppo tardi. A distanza di quasi sette anni arriva ora la sentenza di condanna.

Il caso di Angela Brandi

Una vicenda che sembra avere molti punti di contatto con quella di Angela Brandi, la 24enne di Varcaturo morta dopo essere stata dimessa dall’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Anche lei era stata colpita da uno choc emorragico ma il personale sanitario del nosocomio puteolano decise di dimetterla nonostante i sintomi manifestati. Due i medici indagati per la sua morte.

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