Catania, i genitori degli stupratori difendono i figli: “E’ un leone, Dio fallo tornare a casa”

Apparentemente battute lanciate sui social network, ma che – come riporta il giornale catanese L’Urlo – col senno di poi dimostrerebbero la tendenza dei giovani accusati dello stupro ai danni di una ragazza americana a considerare le donne come un oggetto.

Nelle ultime ore, infatti, tantissime sono le testimonianze apparse sul web di adolescenti e giovani donne che hanno avuto a che fare con i tre arrestati. Messaggi, anche piuttosto espliciti, dove emerge una certa “ossessione” per il genere femminile. Nel mirino di adirate adolescenti ci sono soprattutto Roberto Mirabella e Agatino Spampinato, oltre che Salvatore Castrogiovanni.

In una conversazione, per esempio, così come riporta sempre L’Urlo, Spampinato avrebbe usato parole piuttosto spinte nei confronti di una ragazza. Avances e complimenti che si concludono con un “Ti stupro”. Quasi una profezia involontaria di quello che sarebbe accaduto dopo. Ma a mettere i brividi sarebbero anche le parole usate dai parenti dei ragazzi, che avrebbero preso le difese, anche via social, dei giovani arrestati senza alcun tipo di remora. Uno dei genitori definisce il figlio “Un leone” e prega Dio perché lo faccia “tornare a casa da sua mamma e da me”.

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