Catanzaro. Segregata in casa da ben 10 anni. A lei era impedito stringere relazioni sociali e ricevere cure mediche; ma non è tutto: stuprata e seviziata più volte dal compagno, con il quale aveva avuto due figli, rispettivamente di 9 e 3 anni. Vittime anche loro dei soprusi di quest’uomo.
Una storia agghiacciante quella di una 29enne, originaria della Romania, schiavizzata e costretta ad ogni forma di tortura da 10 anni. Una scena raccapricciante e inverosimile è apparsa agli occhi dei carabinieri quando hanno trovato la donna impaurita e in pessime condizioni, in compagnia della piccola di 3 anni, all’interno di una baracca fatiscente nelle campagne di Gizzeria. Aloisio Francesco Rosario Giordano – questo è il nome dell’uomo – era stato fermato per un controllo a bordo della sua MotoApe, in compagnia del figlio di nove anni.
Le condizioni del ragazzino, sporco e denutrito, hanno insospettito i militari dell’Arma che hanno voluto vederci chiaro sulla situazione familiare dell’uomo, chiedendo a Giordano di accompagnarli in casa. Prima di entrare nell’abitazione i militari hanno dovuto indossare le mascherine, tanto era il fetore proveniente dalla dimora.
Un clima insalubre a cui erano costretti a vivere da anni le tre vittime: suppellettili accantonati, bidoni d’acqua putrida, secchi per i bisogni corporali e un letto di cartone, con una staffa in ferro fissata a terra, erano ammassati gli uni con gli altri. Stando agli approfondimenti investigativi, la 29enne – che era stata la badante della moglie del Giordano, poi deceduta – ha riferito di vivere in quelle condizioni da dieci anni e da uno non si lavava. Inoltre veniva legata al letto e costretta a subìre violenze sessuali, molte delle quali le avevano provocato gravi lesioni – soprattutto alle parti intime e anche durante i periodi di gestazione – che erano state saturate dall’uomo con lenza da pesca.
Vittime anche i due bambini, spinti dal padre a guardare le scene di violenza che venivano consumate in quell’abitazione “horror”. Il 52enne è stato poi fermato per ordine della procura di Lamezia con l’accusa di maltrattamenti e violenza sessuale pluriaggravata. La 29enne e i minori, invece, sono stati affidati ai servizi sociali.