Avrebbe portato il cellulare in carcere, dopo averlo nascosta nelle mutande, ad un camorrista rinchiuso alla Dogaia, sezione di massima sicurezza. E’ finita così in manette una 48enne insospettabile. Si tratta di Laura Bonafede, docente di matematica del Dagomari di Prato. Oggi è finito ai domiciliari, ad eseguire l’ordinanza emessa dal gip è stata la polizia.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, – come riporta La Nazione – la donna, che fa lezioni ai detenuti, avrebbe portato il cellulare a Francesco Praia, 40 anni, in carcere per scontare un cumulo di pene a 17 anni tra cui un tentato omicidio nei confronti di un affiliato al clan camorristico dei Di Lauro (contro Salvatore Tamburino nel Rione dei Fiori a Secondigliano). Praia è ritenuto far parte di un clan scissionista avversario ai Di Lauro. Praia ha avuto in uso il cellulare, completo di scheda telefonica attiva, dal primo di giugno
Lo scissionista sarebbe riuscito a convincere la donna, con la quale era nata un’amicizia, in cambio di soldi. La somma è ancora da quantificare. Il fatto cerco è che il detenuto era in possesso di un telefono dall’inizio di giugno. In corso ulteriori indagini per ricostruire il traffico telefonico di questo mese.