Ha lasciato un grande vuoto Andrea Camilleri. Ma chi è stato l’inventore di Montalbano? Quanti anni aveva quando è morto? Quali sono i suoi libri di maggiore successo? Era sposato? Ha figli?
Andrea Camilleri, biografia
Il suo nome completo è Andrea Calogero Camilleri. E’ nato il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Era figlio unico di Carmelina Fragapane e di Giuseppe Camilleri, ispettore delle compagnie portuali che partecipò alla Marcia su Roma. Prima di trasferirsi a Roma alla fine degli anni ’40, visse sempre ad Agrigento. Dal 1939 al 1943 studiò al licelo Classico “Empedocle” di Agrigento. L’ultimo anno ottenne la maturità senza dare esami per colpa dei bombardamenti bellici.
Tra il 1946 e il 1947 visse a Enna, in due misere stanzette prive di riscaldamento, e casualmente, dapprima attirato dal tepore, comincia a frequentare con assiduità la Biblioteca Comunale diretta dall’avvocato Fontanazza. Diventato suo amico questi gli fece conoscere gli scritti originali di due celebrità letterarie locali: Nino Savarese e Francesco Lanza.
La sua prima attività di scrittore risale a questo periodo. In particolare si cimentò nella poesia. Nel 1947 vinse il Premio Firenze con alcuni testi. Camilleri, nel documentario Rai “Il luogo e la memoria” (da lui scritto e letto) attestò il debito letterario verso Enna: «… Ed io, proprio in quelle due stanzette, credo di essermi formato come scrittore».
Gli esordi e il teatro
Prima del successo in narrativa, Camilleri lavorò nel teatro. Nel 1944 si iscrisse alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo, senza conseguire la laurea. Nel 1949 venne ammesso, unico allievo regista per quell’anno, all’Accademia nazionale d’arte drammatica, dove concluse gli studi nel 1952, contemporaneamente ad allievi attori che diverranno celebri, come Luigi Vannucchi, Franco Graziosi e Alessandro Sperlì. Tra il 1945 e il 1950 pubblicò racconti e poesie, vincendo anche il Premio Saint Vincent. Alcune sue poesie vengono pubblicate in un’antologia curata da Giuseppe Ungaretti.
Scrisse i suoi primi racconti per riviste e per quotidiani come L’Italia socialista e L’Ora di Palermo. Fu il primo a portare Beckett in Italia, di cui mise in scena Finale di partita nel 1958 al Teatro dei Satiri di Roma e poi ne curò una versione televisiva con Adolfo Celi e Renato Rascel. A Camilleri si devono anche le rappresentazioni teatrali di testi di Ionesco (Il nuovo inquilino nel 1959 e Le sedie nel 1976), Adamov (Come siamo stati nel 1957, prima assoluta in Italia), Strindberg, T. S. Eliot. Portò in teatro i poemi di Majakovskij nello spettacolo Il trucco e l’anima.
La narrativa e il successo come scrittore: i libri di Camilleri
Nel 1978 esordisce nella narrativa con Il corso delle cose, scritto dieci anni prima e pubblicato gratuitamente da un editore a pagamento con l’impegno di citare l’editore stesso nei titoli dello sceneggiato TV La mano sugli occhi tratto dal libro che non viene distribuito e rimane ignoto al pubblico dei lettori. Nel 1980 pubblica con Garzanti Un filo di fumo, primo di una serie di romanzi ambientati nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata a cavallo fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Grazie a quest’ultima opera Camilleri riceve il suo primo premio letterario a Gela. Nel 1984 pubblica, per Sellerio editore, La strage dimenticata, senza successo.
Nel 1992 riprende a scrivere dopo dodici anni di pausa e pubblica La stagione della caccia e nel 1993 La bolla di componenda, entrambe presso Sellerio Editore[24]. Successivamente (1995) Il birraio di Preston, che partecipa al Premio Viareggio e grazie al quale, pur senza classificarsi, riesce a ottenere un discreto successo di pubblico vendendo quasi 70.000 copie.[25] Con quest’opera partecipa a Siracusa, nel 1996, anche al Premio Vittorini, entra nella rosa dei tre vincitori ma il Superpremio della giuria viene aggiudicato a Gustaw Herling.
Camilleri diventa un autore di grande successo e i suoi libri, ristampati più volte, vendono mediamente intorno alle 60 000 copie, anche se non tutti trovano il consenso unanime della critica che lo accusa di essere a volte ripetitivo. Dal 1995 al 2003 si amplia il fenomeno Camilleri, che di fatto esplode nel 1998. Titoli come La concessione del telefono e La mossa del cavallo (1999) vanno a ruba. La mossa del cavallo è un romanzo poliziesco ispirato da un fatto di cronaca realmente accaduto a Barrafranca (Enna) nel XIX secolo. Da esso è stato tratto il film TV La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata trasmesso da Rai 1 il 26 febbraio 2018, con protagonista Michele Riondino. È la prima trasposizione televisiva di un romanzo storico dello scrittore
Montalbano
E’ il 1994 l’anno che fa da spartiacque alla sua carriera. In quell’anno, infatti, ormai all’età di 70 anni, Camilleri dà alle stampe “La forma dell’acqua”, il primo romanzo poliziesco con protagonista il commissario Montalbano personaggio destinato ad imporsi nel panorama letterario del romanzo giallo in Italia mentre la serie televisiva su Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti, fa di Camilleri ormai un autore cult.
Il nome Montalbano venne scelto da Camilleri in omaggio allo scrittore spagnolo Manuel Vázquez Montalbán, ideatore di un altro famoso investigatore, Pepe Carvalho: i due personaggi hanno in comune l’amore per la buona cucina e le buone letture[32], i modi piuttosto sbrigativi e non convenzionali nel risolvere i casi e una storia d’amore controversa e complicata con donne anch’esse complicate.
Nel 1996, pubblica Il ladro di merendine, prima e principale fonte di notizie sul background familiare di Montalbano. Due anni dopo, nel 1998, è la volta di Un mese con Montalbano, prima raccolta di racconti sul commissario seguita l’anno successivo da un’altra antologia di racconti intitolata Gli arancini di Montalbano. La serie quindi prosegue con il romanzo La gita a Tindari del 2000.
La morte di Camilleri
Andrea Camilleri è morto la mattina del 17 luglio 2019, Lo scrittore un mese prima, il 17 giugno, venne trasportato in gravi condizioni all’ospedale Santo Spirito di Roma per un arresto cardiorespiratorio e ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione, dove morì senza mai riprendere conoscenza.
Secondo quanto ricostruito, il creatore del commissario Montalbano fu colpito dal malore mentre si stava preparando a partecipare con la sua Autodifesa di Caino allo spettacolo che si sarebbe tenuto il 15 luglio alle antiche Terme di Caracalla. È stato sepolto nel Cimitero acattolico di Roma, dopo aver ricevuto un funerale strettamente privato.
Moglie e figlie
Rosetta Dello Siesto è stata la moglie di Andrea Camilleri. Furono sposati dal 1957. Riservata ed elegante, Rosetta ha sempre appoggiato e sostenuto il grande scrittore, rimanendo nell’ombra e non lasciando trapelare troppo di sè. L’unica certezza su di lei è che è nata a Milano e che il primo incontro con quello che sarebbe stato l’uomo della sua vita è avvenuto a Roma.
Dalla loro unione sono nate tre figlie: Andreina, Elisabetta e Mariolina, che hanno regalato ad Andrea Camilleri quattro nipoti e un pronipote. Quest’ultima si chiama Matilda ed è a lei che lo scrittore ha dedicato un libro autobiografico intitolato: Ora dimmi di te. Lettera a Matilda.