Nicola Gratteri, 65 anni, è un magistrato e saggista italiano. È considerato una delle figure di spicco più temute dalle mafie. Impegnato attivamente contro la ‘ndrangheta, Gratteri vive sotto scorta dall’aprile del 1989, dopo che la sua prima indagine aveva provocato le dimissioni dell’assessore alla Forestazione e fatto cadere la Giunta regionale calabrese.
Chi è Nicola Gratteri
Terzi di cinque figli, Nicola Gratteri dopo aver conseguito il Diploma di maturità scientifica si iscrive e frequenta la Facoltà di Giurisprundenza dell’Università di Catania, dove si laurea completando il ciclo di studi in quattro anni. Appena due anni dopo entra in magistratura.
Nicola Gratteri è sposato ed è padre di due figli. Decine le minacce ricevute dalle cosce mafiose: buste con avvertimenti e proiettili, hanno costellato la sua vita professionale. Nel 2005 il ROS dei Carabinieri ha scoperto nella piana di Gioia Tauro un arsenale di armi (un chilo di plastico con detonatore, lanciarazzi, kalašnikov, bombe a mano) che, secondo gli inquirenti, sarebbe potuto servire per un attentato ai danni di Gratteri.
La carriera
È stato nominato Procuratore aggiunto della Repubblica al Tribunale di Reggio Calabria nel 2009. Il 18 giugno 2013 il Presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta nomina Gratteri componente della task force per l’elaborazione di proposte in tema di lotta alla criminalità organizzata. Nel febbraio 2014 per il nuovo Governo Renzi viene proposto il suo nome per il ruolo di Ministro della giustizia, ma alla fine prevale Andrea Orlando, già Ministro dell’ambiente del Governo Letta, pare a seguito dell’opposizione del Presidente Napolitano.
Il 21 aprile 2016 il plenum del CSM, a larga maggioranza, lo ha nominato con pratica d’urgenza Procuratore di Catanzaro, al posto di Antonio Lombardo, andato in pensione. Il 4 maggio 2022 nella votazione del CSM per l’elezione del nuovo Procuratore Nazionale Antimafia viene battuto da Giovanni Melillo per 13 voti a 7. Nel settembre del 2023 Nicola Gratteri diventa il nuovo procuratore di Napoli. Il capo dei pm di Catanzaro è stato nominato dal Csm a maggioranza alla guida degli uffici giudiziari partenopei. Il posto di procuratore di Napoli era scoperto da quasi un anno e mezzo, da quando Giovanni Melillo lo aveva lasciato per assumere l’incarico di capo della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Il magistrato è stato indicato con 19 preferenze, dal plenum del Cms.
Le operazioni
Diverse le operazioni contro i clan di ndrangheta del reggino, con arresti anche eccellenti, e in tutta Italia. Ha dimostrato la ramificazione e l’influenza dell’organizzazione criminale più volte definita “la più potente al mondo”. Nell’ultima operazione “rinascita Scott” da Procuratore di Catanzaro, nel dicembre del 2019, ha smantellato le cosche di ‘ndrangheta del Vibonese ricostruendo legami e affari tra imprenditoria, politica e massoneria deviata, che permette l’arresto di 334 persone e 416 indagati.