“Ci prendiamo quello che è nostro”: minacce in stile Gomorra alla Masseria Ferraioli di Afragola

Non c’è tregua per la masseria “Antonio Esposito Ferraioli” di Afragola, il bene confiscato alla criminalità più grande dell’area metropolitana di Napoli. Nella serata dell’ 11 luglio, si sono presentati sul posto degli uomini che hanno minacciato apertamente i presenti qualificandosi come appartenenti al clan Magliulo, famiglia di camorra che deteneva la masseria prima della confisca.

Afragola, l’attacco della camorra alla Masseria Ferrioli

A riferire quanto accaduto è Giovanni Russo, direttore della masseria: “Avevamo appena finito la raccolta del grano ed abbiamo visto una macchina con delle persone sui terreni, quando ci siamo avvicinati – racconta Russo – uno di loro si è presentato dicendo che stava raccogliendo le sue cose.

Quando gli abbiamo chiesto spiegazioni ci ha detto che era dei Magliulo e che la metà dei prodotti della terra era loro e lui poteva prendere quello che voleva. La discussione sarebbe poi continuata, fino a quando l’uomo ha telefonato alcuni suoi amici e si è allontanato portandosi con se gli ortaggi che era riuscito a prendere.  Insomma, “Metà di tutto questo è nostro e ci prendiamo quello che vogliamo”. Una minaccia in pieno stile Gomorra che però non è la prima per la Masseria Ferraioli.

Già nel mese di giugno, un uomo si era presentato ai cancelli tentando un’estorsione cui seguì – qualche giorno dopo – un atto intimidatorio con il taglio della catena che chiude il cancello del cantiere. Tutti i casi – compreso l’ultimo – sono stati denunciati ai carabinieri.

Afragola, la reazione di Ruotolo

Dopo l’ennesima minaccia, però, non si è fatta attendere la reazione politica. Il senatore Sandro Ruotolo, fondatore del comitato di liberazione dalla camorra dell’area nord di Napoli, appena appresa la notizia delle nuove minacce è immediatamente intervenuto annunciando una mobilitazione a difesa della struttura. Il flashmob, cui hanno già annunciato di aderire diverse associazioni, avrà luogo venerdì 15 luglio alle 10:00.

“Questo susseguirsi di minacce – ha detto il senatore del gruppo misto – avviene nei giorni in cui finalmente sono partiti i lavori di ristrutturazione del manufatto con i finanziamenti del Pon legalità del Ministero dell’Interno”. Bisogna, in tempi rapidi, – ha concluso – lanciare un segnale chiaro: la camorra non passerà” sottolinea Ruotolo

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