Nuova condanna per Francesco Mallardo, detto Ciccio ‘e Carlantonio. Il reato per cui è stato condannato è associazione a delinquere di stampo camorristico. Il boss è stato condannato a 4 anni di detenzione con rito abbreviato contro i 18 anni richiesti dalla Procura di Napoli.
Dopo la scarcerazione con soggiorno obbligato a Sulmona, Ciccio era seguito da agenti della DIA che lo hanno intercettato, scoprendo che il boss comandava dal carcere dettando disposizioni e incontrando affiliati, imprenditori, fiancheggiatori e altri capicosca. Proprio da queste intercettazioni sono partite le indagini che hanno inchiodato la moglie, Anna Aierta, e il genero, Salvatore Lucente, arrestati pochi giorni fa dalla Guardia Di Finanza.
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Secondo l’accusa, dal 2000, anno dell’arresto, fino al 2014, quando è stato scarcerato e affidato alla comunità di Sulmona, Francesco Mallardo non ha mai smesso di comandare e dirigere le redini del clan, nonostante fosse detenuto. Difeso da avvocati Paolo Trofino (studio presso il quale ha collaborato al processo l’avvocato Marco Sepe) e Giampaolo Schettino.