NAPOLI. Dopo l’arresto di Gennaro Trambarulo, arriva un’ordinanza anche a carico del fratello Ciro Trambarulo. Secondo quanto riporta il Mattino in esclusiva, il gip ritiene che Trambarulo si è reso protagonista del tentativo di condizionare le dichiarazioni delle vittime di estorsione e usura che avrebbero consentito l’arresto di Gennaro.
Le minacce ai testimoni
In passato ritenuto vicino al clan Licciardi, ora Ciro Trambarulo risponde di racket e usura assieme al fratello Gennaro, ma sarebbe in carcere anche per induzione a rendere dichiarazioni mendaci. Negli ultimi venti giorni, dopo l’arresto di Trambarulo e la compagna Carmela Pellegrini, c’è chi avrebbe detto alle parti offese: “Gennaro sta in prigione per colpa vostra, qua ci sono i vostri nomi, sono qui nell’ordinanza cautelare. Ora dovete ritrattare”. Gli occhi degli inquirenti sono puntati da un po’ su Dubai dove ci sarebbe la cassaforte del clan con i proventi derivanti dal racket. I due conviventi sono in cella con l’accusa di essere la cassaforte della cosca giuglianese. L’indagine avrebbe portato diversi commercianti e imprenditori a confermare le richieste estorsive visto che erano stati intercettati mentre subivano estorsioni e richieste di denaro a strozzo. Dinanzi ai pm non hanno potuto far altro che ammettere di aver subìto le minacce.
Chi è Gennaro Trambarulo
Gennaro Trambarulo, già condannato in passato per associazione a delinquere di stampo camorristico, è un elemento di spicco del gruppo Mallardo dell’Alleanza di Secondigliano dopo la decapitazione dei vecchi boss. E’ ritenuto dagli inquirenti uno dei referenti della cosca sul litorale domitio. E’ indagato a piede libero anche per l’omicidio di Aldo Autuori, avvenuto a Pontecagnano nel 2015. Nel luglio del 2017 fu arrestato a seguito di un inseguimento in autostrada da parte dei carabinieri.
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