Si sono appena conclusi i riesami per i presunti affiliati al clan Mallardo finiti in manette nell’ultima operazione della guardia di finanza. Oggi dinanzi ai giudici del tribunale del riesame e del pm Maria Cristina Ribera sono finite la posizione del boss Vincenzo D’alterio detto o malato, della moglie Teresa Felace, del figlio Giuseppe D’alterio, di Marco Carrella e Pianese Giuliano. In aula però non era presente in aula il malato perché pare avere problemi di salute.
LE DECISIONI DEI GIUDICI – I giudici potranno adesso seguire tre strade: nel caso in cui riterranno che il reato di associazione a delinquere non sussiste saranno scarcerati. Se invece dovesse cadere l’imputazione di associazione a delinquere ma dovessero esserci esigenze cautelati potrebbero finire ai domiciliari o ancora, ultima opzione, restare in cella.
GLI IMPUTATI – Secondo l’avvocato Alfonso Palumbo, difensore della famiglia D’alterio, per Teresa Felace il solo fatto di essere la moglie di un presunto boss non può significare di essere affiliata anche lei al clan. C’è un passaggio nell’ordinanza che secondo l’accusa incastrerebbe la donna, quando rivolgendosi al telefono con una parente parla di una “mesata”, il cosiddetto stipendio che il clan fornirebbe agli affiliati. Secondo i legali della donna quella “mesata” è semplicemente la restituzione di un debito familiare. Per quanto riguarda la posizione di Giuseppe D’alterio l’avvocato ritiene che siano scarsi gli elementi indiziari, che non ci siano dunque prove tali da definirlo un criminale. “Attendiamo il risultato, abbiamo prodotto documenti e sviluppato argomenti difensivi” ha dichiarato l’avvocato Palumbo.
Adesso dunque si attende la decisione dei giudici che a stretto giro potrebbero stravolgere l’operazione che qualche settimana fa fece scalpore in città.