Claudio D’Alessio, figlio del cantante napoletano Gigi, è stato condannato a tre mesi e quindici giorni di reclusione con pena sospesa per lesioni e violenza privata.
Claudio D’Alessio, il figlio di Gigi condannato per lesioni alla colf: “Processo al nome”
Il giovane era accusato di aver aggredito e poi cacciato di casa la sua colf lo scorso 5 luglio del 2014. La donna, in servizio presso l’appartamento di D’Alessio ai Parioli, a Roma, aveva protestato per le urla durante una lite tra il giovane e la fidanzata Nicole Minetti, ex consigliere regionale in Lombardia. Da qui la presunta reazione violenta di D’Alessio junior.
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La donna, 52enne domiciliata a Fondi, in provincia di Latina, denunciò di esser stata minacciata e picchiata da Claudio D’Alessio. La colf si recò anche all’ospedale San Filippo Neri, dove le venne assegnata una prognosi di tre giorni, per stato d’ansia e contusioni multiple.
I magistrati romani avevano chiesto per Claudio D’Alessio una condanna a 9 mesi, mentre i difensori dell’imputato hanno annunciato ricorso in appello contro la sentenza. D’Alessio è stato inoltre condannato a risarcire 2.500 euro la parte civile.
Non si è fatta attendere la reazione del figlio del cantante napoletano, che su Instagram ha pubblicato un post. “Ho perso il primo grado di un processo basato su un livido dietro ad un braccio con una prognosi di 3 giorni, ripeto di 3 giorni, diagnosticato a distanza di 48 ore dai presunti fatti più di 7 anni fa. Avrei gradito che la cosa finisse oggi ed evitare il solito circo mediatico e banali commenti, purtroppo non è stato così, mi toccherà aspettare ancora alcuni mesi“, scrive Claudio D’Alessio.
“So bene di essere ripetitivo, ma dato l’interesse altrui , sono costretto a sottolinearlo ancora una volta, a “Mario Rossi” tutto questo non sarebbe mai accaduto , a Claudio D’Alessio si…un processo al nome e non a fatti neanche lontanamente accaduti o citati negli articoli. Vorrei parlare di lavoro di affetti di cose vere , concrete non star qui a sbuffare e annoiare gli altri su una vicenda mai accaduta, basata solo su un unico elemento, il Dio denaro che non pone mai limiti alla povertà d’animo di certa gente”, aggiunge.