Napoli. I Carabinieri della Compagnia di Napoli Centro, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli VII sezione di indagine, hanno dato esecuzione a sei ordinanze di custodia cautelare, emesse dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata a commettere delitti contro it patrimonio e la persona, tentato furto aggravato in concorso.
L’indagine, condotta dalle Stazioni dei Carabinieri di Napoli Chiaia e Quartieri Spagnoli dal settembre 2015 al febbraio 2016. Le indagini si sono sviluppate attraverso attivita tecniche di intercettazione telefoniche e ambientali, e dinamiche con servizi di o.c.p., e hanno consentito di: contestare la sussistenza di un’associazione per delinquere, costituita dagli indagati, finalizzata alla commissione di rapine presso esercizi commerciali, in particolari gioiellerie, mediante la cosiddetta “tecnica del buco”, con l’accesso diretto dal sottosuolo, dopo aver praticato cunicoli nella rete sottoservizi e fognaria cittadina; raccogliere in particolare gravi indizi di colpevolezza a carico dei sei indagati, in relazione al tentato furto aggravato commesso il 17.11.2015 presso una gioielleria di via Calabritto, evento non verificatosi grazie all’intervento dei militari operanti„ concluso con l’arresto in flagranza di reato di tre persone; impedire la commissione di ulteriori progetti delittuosi, grazie a un’intensa attivita di prevenzione svolta anche con l’ausilio del Nucleo Carabinieri Subacquei, che ha consentito it rinvenimento e la successiva chiusura, all’interno della rete sottoservizi e fognaria, di diversi cunicoli abusivamente realizzati per portare a termine vari progetti delittuosi presso gioiellerie/esercizi commerciali tra via Filangieri, via Chiaia e via dei Mille.
In particolare, nel corso del servizio eseguito la stessa sera del 17.11.2015 i carabinieri, appostati nella rete sottoservizi e fognaria, riuscivano a bloccare e arrestare in flagranza di reato tre soggetti , vestiti con tute bianche e stivali alti, idonei a percorrere i cunicoli invasi d’acqua, tutti equipaggiati con arnesi atti alto scasso e allo scavo, torce e telefoni cellulari utilizzati per comunicare in superficie con i c.d. “pali”; gli indagati avevano previsto, con il “colpo” da eseguire presso una gioielleria di via Calabritto, un guadagno di circa 300.000 euro a testa. Le successive indagini hanno consentito di individuare it ruolo di ulteriori appartenenti al sodalizio criminale, i quali fornivano supporto logistico al c.d. operativi: una coppia di 50enni dei Quartieri Spagnoli che consentiva al gruppo di indossare le tute presso la propria abitazione e accedere al condotto fognario tramite un passaggio all’interno del cortile del palazzo, e un terzo soggetto impiegato con ruolo di palo.
I 6 provvedimenti (6 custodie cautelari in carcere), venivano notificati nei confronti di 3 indagati liberi e 3 indagati gia reclusi per altro. Sono in corso ulteriori attivita d’indagine finalizzate ad accertare se il sodalizio criminale abbia posto in essere altre condotte delittuose dello stesso tipo.