Confiscata la Sonrisa, il legale: “Ricorreremo alla Corte di Strasburgo”

“Salviamo La Sonrisa, ricorreremo alla Corte dei Diritti dell’Uomo” così ha dischiarato l’avvocato Vincenzo Maiello che, insieme a all’avvocato Vittorio Manes, difende gli interessi dei gestori del ristorante di Sant’Antonio Abate noto come location televisiva de “Il Castello delle Cerimonie”.

I legali della Famiglia Polese: “Salviamo la Sonrisa, ricorreremo alla Corte di Strasburgo”

In un’intervista rilasciata a Fanpage.it, il legale ha delineato le prossime mosse a difesa di La Sonrisa dopo che una sentenza della Corte di Cassazione ne ha decretato la confisca. 

Maiello ha annunciato l’intenzione di portare il caso davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, confidando nella possibilità di ribaltare la sentenza che ha colpito duramente l’impresa familiare, oggi guidata da don Matteo Giordano e donna Imma Polese, eredi del fondatore don Antonio.

La perdita di posti di lavoro e la decisione sullo sfratto

La Sonrisa, struttura ricettiva di oltre 40.000 metri quadrati, è celebre per essere stata il teatro di innumerevoli eventi festivi, tra cui matrimoni e comunioni, grazie alla sua atmosfera unica e alla tradizionale ospitalità napoletana.

La sua confisca rappresenta, secondo quello che sostiene il legale, non solo una perdita per la famiglia Polese ma anche per l’intera comunità locale, dato il significativo impatto occupazionale e economico sul territorio.

Il caso potrebbe così arrivare ad essere discusso a Strasburgo. Nel frattempo, la proprietà della struttura è stata trasferita al Comune di Sant’Antonio Abate, che si trova ora a dover decidere sullo sfratto. Il team legale esprime la speranza che, in attesa di ulteriori sviluppi giuridici, l’attività possa proseguire, sostenendo così l’economia locale e salvaguardando i posti di lavoro.

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