Conflitto in Ucraina, De Luca: “Cosa succede se bloccano forniture di gas”

“Voglio esprimere a nome della Campania la nostra solidarietà al popolo ucraino che sta vivendo momenti drammatici, alle famiglie che vengono sconvolte e ai profughi. Solidarietà piena e profonda, sperando che la guerra non si scarichi in maniera drammatica sulle popolazioni civili”. Così il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parlando dell’invasione della Russia in Ucraina nel corso del consueto appuntamento social del venerdì.

Conflitto in Ucraina, il commento di De Luca

“E’ stato per tutti un risveglio drammatico: nessuno si aspettava quelle immagini che avevamo visto nei resoconti della seconda guerra mondiale”, ha detto l’ente di Palazzo Santa Lucia ricordando che la democrazia “è una costruzione storica, è un modo per governare le comunità umane. Non è scontata. Anche in Europa possiamo conoscere nuove tragedie”.

Secondo De Luca, la Russia sta vivendo “con grande frustrazione il passaggio da grande potenzia planetaria a Stato-Regione”, per questo l’obiettivo di Putin è quello “di voler costruire un Impero. La Russia oggi rappresenta un pericolo permanente. E’ una grande potenza militare, ma a livello economico è poca cosa”. Poi il governatore campano ha confrontato l’economia cinese con quella russa, sottolineando che “la Cina cresce ogni anno di una Russia. Ogni anno il prodotto interno lordo cresce nella stessa misura di quello russo. Ma c’è un problema: la Russia ha ereditato lo status di super potenza militare”.

Pertanto, secondo De Luca, “il problema non finirà con l’Ucraina e avremo davanti a noi decenni difficili. L’episodio di questa guerra cambia gli equilibri nel mondo. Putin ha messo in conto le sanzioni, l’isolamento e ragiona su una scala temporale di decenni”.

Le conseguenze in Europa e in Italia

Da non sottovalutare le conseguenze economiche delle sanzioni che l’Ue e l’USA metteranno in campo nei confronti della Russia, poiché colpiranno anche i Paesi occidentali. “In particolare due nazioni: Italia e Germania. L’Italia, perché siamo dipendenti dal gas russo e, insieme alla Germania, siamo i Paesi che esportano tecnologie di meccanica di precisione in Russia. Le sanzioni bloccheranno questi scambi commerciali. Questo cosa vuol dire? Noi non possiamo allontanarci per un attimo né della Nato né dall’Europa. Dobbiamo rimanere in un contesto di piena solidarietà con l’alleanza atlantica ma dobbiamo porre con intelligenza il problema. Se dovessimo avere l’interruzione del gas da parte della Russia dovrà esserci un meccanismo di solidarietà dai Paesi occidentali verso l’Italia e la Germania”.

Autonomia energetica

Il conflitto in Ucraina pone un altro problema, quello dell’autonomia energetica dell’Italia e sulla ripresa di una politica estera intelligente, ricalcando l’esempio della Prima Repubblica: “Da questo punto di vista, siamo il Paese più debole dell’Occidente, perché siamo dipendenti dai Paesi esteri per il 95% delle risorse energetiche. Un Paese così non può difendere la propria autonomia e la propria libertà su un lungo periodo. Questa vicenda ha richiamato l’Italia a una realtà dura: non possiamo essere un Paese che può essere messo in ginocchio dalla chiusura di gasdotto o dal blocco delle forniture petrolifere. Non è possibile. Le vicende di queste ore e di questi giorni ci richiamano al dovere di non consentirci lussi che altri Paesi non si consentono. Non orientare la nostra economia in una direzione di una transizione ecologica non può significare perdita di autonomia e cambiare un sistema dalla sera alla mattina”, ha proseguito il Presidente della Campania.

E, tornando sulla guerra, De Luca ha aggiunto che l’obiettivo dell’Occidente è quello di evitare di avere “una tragedia umanitaria nel cuore dell’Europa. Auguriamoci che queste immagini che ci arrivano oggi da Kiev e dalle città dell’Ucraina possano avere fine il primo possibile. Non è il tempo delle parole, ma il tempo delle azioni. E della intelligenza politica”, conclude il governatore campano.

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