Coronavirus, Borrelli: “I numeri sono altri, i contagiati potrebbero essere 600mila”

Il numero dei contagi in Italia aumenta esponenzialmente: ad oggi, infatti, ci sono oltre 63 mila casi accertati nonostante i contagi e decessi stiano rallentando.

Borrelli, la spiegazione sui dati

Sui dati ha cercato di fare chiarezza il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. In una intervista rilasciata a Repubblica Borrelli spiega che “il rapporto di un malato certificato ogni dieci non censiti è credibile”.

Se fosse davvero così, ciò porterebbe la quota ad un numero impressionante di 600 mila contagiati. Ma allora, ha davvero senso continuare a dare i dati sul numero dei positivi ogni giorno alle 18?

All’interrogativo il capo della Protezione civile dice:  “Mi sono posto anch’io il problema e ricevo molte mail che mi chiedono di fermarci. Possono essere dati imperfetti – prosegue Borrelli – ma dal primo giorno ho assicurato che avrei detto la verità, è un impegno che ho preso con il Paese”. Poi aggiunge: “Se ora ci fermiamo ci accuserebbero di nascondere le cose”.

Leggi speciali e burocrazia

Dal capo della Protezione civile arriva anche un avvertimento sui problemi burocratici nell’affrontare il contagio, con numeri che con questo trend arriveranno presto a raggiungere e superare quelli cinesi.

“Oggi, per questa emergenza, rispondiamo solo di fronte al dolo conclamato – spiega infatti Borrelli –Nei momenti speciali servono leggi speciali e qualsiasi dirigente non deve aver paura a mettere una firma. La Protezione civile ha bisogno di rapidità: non siamo burocrati, ma, come si diceva nel 1915, volontari del Regno che devono godere della fiducia dei governanti e della nazione. Sulle mascherine siamo arrivati tardi”.

L’attacco alla politica

Borrelli non risparmia un duro attacco alla classe politica. “La Protezione civile dà grande visibilità, quasi sempre positiva, e la politica tende ad appropriarsi dei risultati – aggiunge -. Per guidarla bene ho imparato che non bisogna essere troppo ambiziosi. Dopo Bertolaso, e dopo Gabrielli, si è pensato di cancellare la Protezione. L’hanno depotenziata, oggi dovremmo tornare a rafforzarla”.

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