Coronavirus, l’allarme delle esperti: “Un terzo del mondo sarà contagiato. Milioni i morti”

Almeno un terzo della popolazione mondiale resterà contagiato dal coronavirus. Milioni saranno i morti. Ad annunciare questo scenario apocalittico è una delle massime consulenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Ira Longini, biostatista ed epidemiologa italo-americana.

Coronavirus, l’allarme: “Infetterà un terzo di tutti noi”

La scienziata americana che ha lanciato l’allarme è una massima autorità nel settore medico. E’ infatti condirettrice del Center for Infectious Disease Statistics dell’Università della Florida ed esperta presso l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Longini osserva che la quarantena può solo rallentare, ma non fermare la diffusione del virus, poiché è riuscita a penetrare oltre la Cina anche prima dell’introduzione di queste misure. Sottolinea che al momento, ogni persona infetta trasferisce il virus a una media di due o tre persone, il che può portare al fatto che circa i due terzi della popolazione mondiale saranno infetti.

Le stime: in Italia 500mila morti

Uno scenario sicuramente poco rassicurante. Secondo l’esperta, il 30% delle persone sul pianeta è a rischio di infezione. “Le tattiche di sorveglianza e contenimento non porteranno risultati significativi se la capacità del [virus] di trasmettere [da persona a persona] non cambia”, ha detto Bloomberg citando Longini. “L’isolamento e la quarantena non possono fermare il virus”.

Ira Longini ha sviluppato su base statistica i dati del governo cinesi per giunta probabilmente minimalisti. Dalle sue proiezioni risulta che il Covid-19 – questo il nome del virus partito da Wuhan – contagerà due terzi dell’umanità. Cioè il 66 per cento di 7,7 miliardi di persone, e stante il tasso di letalità per fortuna basso, intorno per ora all’1,5 per cento, e tenendo conto che le cure miglioreranno, alla fine conteremmo 45-50 milioni di morti sparsi per tutti i continenti.

Trasferendo questa statistica all’Italia vuol dire che, se non saremo più bravi degli altri a isolare i possibili involontari propagatori, saranno tra i 36 e i 40 milioni i connazionali infettati. E i morti? La statistica ne prevede circa 400-450 mila, un’ecatombe pari per numeri ai nostri morti caduti durante la seconda guerra mondiale (330mila soldati e 130mila civili).

 

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