Coronavirus, tribunali fermi fino al 31 maggio: “Facoltà di sospensione da parte dell’ufficio giudiziario”

Un lunghissimo stop anche nei tribunali per arginare l’epidemia da coronavirus. E’ la misura adottata questa notte dal Governo al termine di un lungo Consiglio dei Ministri. Al vaglio del CDM il potenziamento del servizio sanitario nazionale e la sospensione dell’attività giudiziaria.

Coronavirus, fermi i tribunali fino al 31 maggio

Le Procure e i tribunali potranno restare fermi fino al 31 maggio salvo diverse dispisizioni. Nel dettaglio, così come prevede il decreto, il capo dell’ufficio giudiziario avrà la facoltà di sospendere fino al 31 maggio le attività. Comprese le udienze. Fanno eccezione quelle che abbiano ad oggetto i reati più gravi. La sospensione, si legge nel decreto, avviene in caso di “emergenze epidemiologiche certificate”.

Le eccezioni

La sospensione non si applica per le udienze che abbiano ad oggetto i reati più gravi, quelle relative alle dichiarazioni di adottabilità, ai minori stranieri non accompagnati, ai minori allontanati dalla famiglia e ad alcune tipologie di udienze di convalida dell’arresto o del fermo. “Il decreto legge, approvato dal Cdm, consentirà il rinvio delle udienze non urgenti” ha spiegato in una conferenza stampa il Guardasigilli Alfonso Bonafede.

“Da oggi per due settimane ci sarà la sospensione feriale degli uffici giudiziari. Dal 23 marzo sarà possibile per i vertici degli uffici giudiziari rinviare le udienze non urgenti. Possibili anche le videoconferenze per le udienze”. Il ministro ha poi sottolineato che le misure valgono fino al 31 maggio ma se ci sarà un clo dei contagi si tornerà lentamente alla normalità.

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