Cosa lega Raffaele Cutolo a Giugliano

La storia criminale di Cutolo e quella del malaffare giuglianese si sono incrociate più volte.

Era di Giugliano il braccio destro del boss di Ottaviano: Corrado Iacolare. Iacolare proveniva da una famiglia estranea alla criminalità e per anni è stato la vera mente del gruppo camorristico. Era lui a studiare le strategie economiche e a coltivare i rapporti politici. Di lui Cutolo dirà: “E’ l’unico che è più intelligente di me”.

Cutolo e Giugliano

Pare che fu proprio Iacolare con l’ausilio dei servizi segreti ad organizzare l’incontro tra i vertici della Dc e Cutolo per la liberazione di Cirillo. Le Br avevano sequestrato l’assessore regionale che gestiva i fondi del terremoto. A rappresentare la famiglia Cirillo nella trattativa c’era il Sindaco di Giugliano Giuliano Granata che secondo alcuni fu proprio colui che contattò Iacolare per incontrare in galera “il professore di vesuviano”. Servizi segreti, Iacolare, Granata e Cutolo si videro nel carcere di Ascoli Piceno dove Cutolo era a quel tempo recluso.

Altro criminale per cui Cutolo nutriva grossa simpatia era Claudio Sicilia, giuglianese che, dopo essersi trasferito a Roma, entrò a far parte della Banda della Magliana. Cutolo e Sicilia avevano trascorso del tempo insieme in carcere e questo pare cementò il loro rapporto.

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Aveva prestato servizio a Giugliano e arrestato il boss Alfredo Maisto invece il commissario Antonio Ammaturo che diventerà uno dei nemici di Cutolo. Ammaturo, a cui è dedicata e la Villa sequestrata a Rea sul doppio senso, è stato colui che era arrivato più vicino alla verità sul caso Cirillo prima di essere ucciso dalle Brigate Rosse con il benestare interessato di Cutolo e forse di qualche altro protagonista della vicenda che mirava a celare i segreti di una delle pagine più buie della storia repubblicana.

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