Vessati, mortificati e minacciati da due usurai senza scrupoli. E’ la storia della famiglia di agricoltori giuglianesi che dal 2009 ad oggi è stata costretta a pagare tassi esosi per debiti che mai avrebbero potuto estinguere e che aumentavano di mese in mese arrivando fino a 300mila euro.
Un incubo che, però, è finito con l’arresto dei due usurai: Domenico Cacciapuoti 80 anni, e Giulio D’altrui, il quale pare sia legato al clan Ferrara, egemone a Villaricca. A partire dalle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i finanzieri del gruppo di Giugliano in Campania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di queste due persone.
L’attività investigativa é nata dallo sviluppo di una segnalazione di operazione sospetta prevista dalla normativa antiriciclaggio e relativa alla vendita di un immobile, il cui corrispettivo non é stato incassato dai proprietari ma in virtù di una procura speciale da altra persona.
Le indagini. Nel 2009 la famiglia giuglianese ha ottenuto un prestito di 120mila euro che nel corso degli anni è aumentato fino ad arrivare ad oltre 300mila euro. Per “estinguere il debito” sono stati costretti dagli usurai a vendere la loro casa con un’abile stratagemma ad un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato ad un terzo soggetto.
Lo stratagemma. L’intero corrispettivo della vendita, nettamente inferiore al valore di mercato dell’immobile, non è stato incassato dai proprietari ma, in virtù di una procura speciale, da un’altra persona, in realtà un “prestanome” dell’usuraio. Praticamente, l’usuraio ha acquistato la casa degli agricoltori con i soldi del prestito ad un prezzo, cioè 100mila euro, pari a un terzo del reale valore di mercato della casa.
Caso risolto. Le forze dell’ordine hanno risolto il caso grazie alla segnalazione dello strano movimento di soldi dalla banca e grazie alla denuncia della famiglia di agricoltori, stanca di pagare un prestito con interessi elevatissimi, ridotta al lastrico e costretta a vendere la casa. Il gip della Procura di Napoli-Nord ha emesso una ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due usurari accusati di usura, estorsione, trasferimento fraudolento di beni e favoreggiamento personale. Sequestrati beni per oltre 4 milioni di euro agli indagati.