Il virus è sempre presente e rialza la testa ogni qualvolta le condizioni ambientali favoriscono una ripresa del contagio. In particolare, accanto alle ben note residenze per anziani, sembrano a rischio sia contesti familiari sia aree sociali disagiate, oltre gli inevitabili “casi di rientro”. E’ quanto sta accadendo in questi giorni in Italia. Attualmente la Fase 3, con il via libera di quasi tutte le attività e del mancato obbligo delle mascherine, sta preoccupando di più della Fase 2.
Il peggio è sicuramente passato, dichiara Nino Cartabellotta presidente della Fondazione Gimbe resta cruciale disinnescare ogni cortocircuito cognitivo-comportamentale che ci porta, complice anche la bella stagione, a mettere da parte ogni preoccupazione (legittimo), ma soprattutto ogni precauzione.
Covid-19 Focolai individuati
La Fondazione evidenzia come la “decina di focolai segnalati nell’ultima settimana dimostrano che il virus continua a circolare ovunque e non bisogna abbassare la guardia: comportamenti individuali, sorveglianza epidemiologica e potenziamento dell’attività di testing rimangono armi indispensabili per una “tranquilla” convivenza col virus”.
10 focolai attivi in Italia
Mondragone (Caserta): quarantena per i residenti dei Palazzi ex Cirio (49 positivi)
Palmi (Reggio Calabria): “zona rossa” istituita nei quartieri Pietrenere-Tonnara-Scinà (8 positivi)
Bologna: in un’azienda (54 positivi) e in un’attività commerciale (12 positivi)
Montecchio (Reggio Emilia): focolaio in due famiglie con legami parentali (7 positivi)
Bolzano: focolaio familiare (11 positivi)
Como: casa di accoglienza per persone bisognose (7 positivi)
Province di Prato e Pistoia (19 positivi)
Porto Empedocle (Agrigento) focolaio nella nave dei migranti portati dalla Sea Watch (28 positivi)
Alessandria: casa di riposo (13 positivi)
Roma: istituto religioso (4 positivi), oltre ai ben noti focolai della Garbatella e dell’ospedale San Raffaele Pisana relativi alle settimane precedenti.