Covid, arriva la stretta di Natale. Le nuove misure su tamponi, mascherine e Green Pass

Arriva la stretta di Natale per contrastare la variante Omicron. Nuove misure su tamponi, mascherine e Green Pass sono in fase di valutazione da parte del premier Draghi che, il prossimo 23 dicembre, convocherà una cabina di regia e il consiglio dei Ministri per valutare come fermare la nuova ondata Covid.

Stretta di Natale per contrastare Omicron: le nuove misure

Il premier Draghi ha convocato, per il 23 dicembre, una cabina di regia e un consiglio dei ministri per valutare come ridurre l’impatto della nuova ondata in Italia, dovuta principalmente all’arrivo della variante Omicron.

Tra le ipotesi, il tampone da effettuare prima di accedere a luoghi affollati, come le discoteche, ma anche per le feste di piazza, negli alberghi, nei locali chiusi e allo stadio. Dovrebbe essere introdotto l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto anche nelle regioni in zona bianca mentre il Green Pass potrebbe essere ridotto a 5 mesi.

Queste sono le opzioni in fase di valutazione dalla cabina di regia di Palazzo Chigi e dal consiglio dei ministri: si attende il prossimo 23 dicembre per comprendere quali saranno le misure da adottare nel periodo delle feste e probabilmente anche dopo, per contenere l’impennata dei contagi.

Tutto dipende dalla nuova indagine delle autorità sanitarie in merito alla variante Omicron: lunedì prossimo, è il giorno della cosiddetta “flash survey“, un campionamento concentrato in 24 ore il cui report sarà discusso dal governo tre giorni dopo.

Ipotesi estensione obbligo vaccinale

Tra le idee che si stanno considerando, anche quella di estendere l’obbligo vaccinale ad altre categorie lavorative, come quelle a contatto con il pubblico, in particolare coloro che lavorano nella pubblica amministrazione, oppure l’estensione del certificato verde in versione rafforzata negli stessi ambiti.

Necessità di potenziare il tracciamento

Un altro aspetto da considerare e rafforzare per arginare il diffondersi delle mutazioni, è il potenziamento del tracciamento, che in Italia è al di sotto dei minimi fissati in Europa. Per questo, il ministero potrebbe chiedere un potenziamento del lavoro degli oltre 70 appositi laboratori nelle varie Regioni, che riversano i dati nella piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti presenti nel Paese.

La Regione Emilia-Romagna, in particolare, ha chiesto al Commissario per l’emergenza la disponibilità di 120 militari per il tracciamento.

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