Il 9 novembre. Sarebbe questa la data spartiacque per un possibile lockdown generalizzato. Il tempo sufficiente per capire se gli effetti prodotti dall’ultimo DPCM siano in grado di “piegare” la curva epidemica, oppure se non ci sia altra strada da percorrere che quella della chiusura, come già fatto da Germania e Francia.
9 novembre, possibile data per un lockdown generalizzato…
A lanciare questa ipotesi è il Messaggero. Un possibile lockdown il 9 novembre fino a metà dicembre permetterebbe di salvare il Natale. I piani dell’esecutivo, sempre secondo il Messaggero, potrebbero addirittura anticiparsi se si registresse un’ulteriore impennata dei contagi. Si tratterebbe ad ogni modo di una chiusura più morbida rispetto a quella sperimentata a marzo ed aprile. Resterebbero aperte aziende, fabbriche e uffici. I negozi rimarrebbero chiusi tranne quelli che erogano servizi essenziali. Si potrebbe uscire per andare a lavoro, portare i figli a scuola, fare la spesa o per ragioni mediche. La mobilità sarebbe parzialmente ridotta, con la possibilità di spostarsi entro i confini comunali o regionali.
…O lockdown mirati
Accanto a un lockdown morbido su tutto il territorio nazionale, ci sarebbero poi chiusure territoriali più stringenti per le aree più colpite dalla pandemia. Le prime candidate – come già sottolineato da Walter Ricciardi – sono Milano e Napoli. Lo scenario 4 tracciato dal Governo scatterebbe al raggiungimento dei 35mila/40mila contagi giornalieri. Il Governo Conte al momento non si sbilancia. Si limita a dire che occorre “rispettare le regole per due settimane” per valutare l’impatto dell’ultimo DPCM sulla curva dei contagi. Una linea attendista che prefigura anche evoluzioni politiche impreviste, come la costituzione di un Governo di salute pubblica, con una maggioranza allargata anche a Forza Italia e altri partiti di opposizione per affrontare le conseguenze economiche e sociali di un’altra chiusura generalizzata.
Tuttavia nei palazzi del potere sembra che la strada sia ormai segnata. “Non ne stiamo ancora parlando – dice all’Adnkronos un big del governo – ma massimo una decina di giorni e ci allineeremo a Merkel e Macron. La curva non rallenterà…”. Le speranze che la stretta decisa nella giornata di sabato, generando malcontento e tensioni in molte piazze italiane, possa fermare i contagi sembrano quasi ridotte al lumicino. Intanto alcuni governatori anticipano le mosse future dell’Esecutivo. Ieri Emiliano, il governatore della Puglia, ha già disposto la chiusura delle scuole e l’introduzione della DaD.