Covid, vaccino cinese arrivato clandestinamente a Napoli: il mistero su cui indaga la Finanza

La possibilità di un vaccino cinese clandestino giunto a Napoli e in tutta la Campania tra le comunità orientali è ora nel mirino della Guardia di Finanza. Lo “sbarco” clandestino del vaccino cinese anti Covid tra le comunità orientali in Campania, è ancora un’incognita. E lo è anche il numero così basso dei loro contagiati.

A Napoli dove, da ottobre 2020, si sono registrati solo 5 casi di positività al Coronavirus su 5.200 cinesi censiti. L’ipotesi su cui si sta lavorando è che il vaccino sia arrivato tramite il mercato nero. Questa ipotesi dell’appropriazione del farmaco attraverso il mercato nero era stata paventata anche dal portavoce della comunità cinese a Napoli Wu Zhiqiang che, stando a quanto riporta il mattino, “non può essere esclusa”.

Vaccino cinese a Napoli

Le verifiche da parte delle forze dell’ordine saranno effettuate sugli stock provenienti dalla Cina e su tutto ciò che può essere riconducibile al trasporto di medicinali: frigoriferi, materiale di stoccaggio “dedicato”, impianti da usare per prodotti farmaceutici. Con questa indagine potrebbe essere stanato un traffico di medicine non in linea con i criteri sanitari nazionali.

Occhi puntati nei porti, negli aeroporti e nelle dogane, anche per verificare l’eventuale esistenza di vaccini o medicine alternative usate nella comunità cinese di Napoli, su input di quanto sta accadendo nella madrepatria.

Della dozzina di vaccini contro SarsCov2, giunti in tutto il mondo in fase avanzata di sperimentazione (fase 3 per verificare efficacia e sicurezza), cinque sono cinesi. E chissà che uno di questi, quindi, non sia già arrivato a Napoli.

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