Napoli. Si è svolta ieri l’udienza preliminare per il decesso di Crescenzo della Ragione, il 27enne di Varcaturo che morì dopo esser stato colpito alla testa da un masso precipitato per 60 metri da un costone roccioso nei pressi della discoteca Ciclope, a Marina di Camerota.
Disposto ieri il processo dal giudice del Tribunale di Vallo della Lucania nei confronti di Raffaele Sacco, nonché proprietario del locale. Ha, invece, patteggiato Antonio Campanile, il buttafuori di Fuorigrotta, accusato inizialmente di omicidio colposo.
La sua pena è stata derubricata: il giudice lo ha condannato a 6 mesi con pena sospesa, ravvisando il reato di tentato favoreggiamento. In un primo momento il pubblico ministero aveva invocato una condanna di 2 anni. Prosciolti, invece, il comandante di Polizia locale Giovanniantonio Cammarano e due tecnici comunali coinvolti nel caso: Antonio Gravina e Gennaro D’Addio.
Presente ieri in aula anche Antonio Della Ragione, il papà di Crescenzo che sin dal 2015 ha chiesto che per il figlio fosse fatta giustizia, chiedendo una giusta punizione per i responsabili. Crescenzo fu colpito da un macigno che si staccò a seguito di un nubifragio. Non era la prima volta che succedeva. Altri sassi erano stati rinvenuti nei pressi della discoteca. Nel 2011 fu sequestrata per lo stesso motivo. Una mancanza di sicurezza che fu denunciata sui social dai clienti, anche dai più affezionati.