Rimodulare il reddito di cittadinanza. E’ la proposta del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, per fronteggiare la carenza di stagionali che sta colpendo il settore turistico (in particolare ristorazione e alberghi). All’appello, in Italia, mancano 350mila lavoratori, di cui 20mila solo in Campania.
Carenza di stagionali, “tagliare” il reddito di cittadinanza
“E’ chiaro che c’è qualcosa che non va – spiega Garavaglia -. La cosa poi è ancora peggio perché adesso le cose stanno andando particolarmente bene. I dati ultimi ci danno con tasso di riempimento degli hotel superiore di 10 punti rispetto alla Spagna. Ci sarebbe enorme bisogno subito di forza lavoro nel settore. Allora che fare?“, si domanda il ministro. “Nell’immediato ho proposto di aprire un tavolo, ma in prospettiva ci sono delle storture da superare. Il reddito di cittadinanza e la Naspi vanno riviste, perché sono un ostacolo all’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.
La proposta del ministro consiste in un “taglio” del RdC per chi trova un lavoro. Continuerà a percepirlo al 50 %, al netto dello stipendio percepito. Significa che se uno stagionale disoccupato beneficia di un sussidio statale da 500 euro e viene assunto come cameriere o lavapiatti con una paga mensile di 1000 euro, a fine mese percepirà 1250 euro (1000 euro più la metà del reddito precedentemente concesso). Un incentivo su cui l’Esecutivo vuole far leva per stimolare l’offerta di lavoro e ridurre il disallineamento rispetto alla domanda, cioè alla manodopera richiesta dalle aziende. “Propongo un’uscita graduale – ha dichiarato il Ministro – penso che a uno stagionale glielo togliamo al 50% purché vada a lavorare“.
Idea voucher
A sposare in questi giorni la proposta di Garavaglia è il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca: “La proposta lanciata da Garavaglia sul taglio del reddito di cittadinanza del 50% per chi trova un posto di lavoro va nella direzione giusta per favorire l’individuazione dei posti di lavoro mancanti nel mondo turistico ricettivo”. “La situazione per il comparto – ha aggiunto – è talmente pesante che ogni proposta di buon senso deve essere accolta con favore”.
L’altra ipotesi in campo per incentivare i percettori di reddito e i disoccupati a creare lavoro è la reintroduzione dei voucher. Per il ministro del Turismo possono essere una “forma di integrazione salariale, procedendo a una razionalizzazione e a una rimodellazione dello strumento”. I buoni lavoro, ampiamente usati come mezzo di pagamento di contratto lavoro accessorio, è stato abolito nel 2017.