Sconto di pena per la banda del buco giuglianese che aveva rapinato, due anni fa, la filiale milanese del Credit Agricole di piazza Ascoli, scappando attraverso le fognature con un bottino da un milione di euro. A deciderlo i giudici della Corte di Appello del Tribunale di Milano, al termine del processo che si è svolto stamattina.
Da Giugliano a Milano per rapina in banca: sconto di pena per banda del buco
I 7 imputati, che in primo grado avevano scelto il rito abbreviato celebrato davanti al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Milano, nonostante le condanne soft, avevano presentato appello.
I pm avevano chiesto, in primo grado, condanne pesanti che vanno dagli 8 anni ai 9 anni ed 8 mesi. Ma la terza sezione penale della Corte di appello di Milano ha deciso di ridurre la pena inflitta a Giuseppe Veneziano, Antonio Moto (entrambi difesi dell’avvocato Luigi Poziello), Aniello Felaco (difesi dall’avvocato Bruno Cervone), Salvatore Picillo, Francesco Tammaro (difesi dagli avvocati Marco Perfetto e Gaetano Pecorella), Biagio Tammaro (difeso dall’avvocato Andrea Mingione), Salvatore Ippolito (difeso dall’avvocato Marco Maresca).
Gli sconti di pena
Tre anni e 10 mesi per Veneziano, 4 anni e 5 mesi per Moio, sei anni di reclusione per Aniello Felaco e tre anni Salvatore Picillo (con ruolo di palo). Tammaro Francesco, invece, dovrà espiare una pena di 5 anni e 4 mesi mente Biagio Tammaro è stato condannato a 5 anni. Quattro anni per Ippolito. Un ottavo uomo, Ciccarelli Antonio, di Giugliano, sta invece procedendo con il rito ordinario.
La dinamica
I malviventi erano stati arrestati il 18 maggio 2021 dopo aver svaligiato, il 3 novembre del 2020, la filiale milanese del Credit Agricole di piazza Ascoli, scappando attraverso le fognature con un bottino da un milione di euro. Secondo le indagini della Squadra mobile milanese e dei pm, la banda del buco aveva realizzato una rapina “vecchio stile” dopo averla progettata a lungo: i malviventi erano riusciti infatti a recuperare le mappe della estesissima rete fognaria del capoluogo lombardo (oltre 1.500 chilometri di condutture), grazie alle quali avevano individuato il punto esatto in cui scavare per sbucare all’interno della banca. Minacciato da uno dei rapinatori con la pistola in pugno, il direttore non aveva potuto far altro che aprire il caveau delle cassette private.