Decreto sostegni, soldi alle imprese: come funzionano, chi può richiederli e quando arrivano

Il Consiglio dei ministri ieri ha dato il via libera al decreto Sostegni da 32 miliardi. Nel testo sono previste risorse per gli indennizzi a imprese e famiglie e per rilanciare la campagna delle vaccinazioni.

Per quanto riguarda le aziende sono stati stanziati circa 11 miliardi per le imprese fino a 10 milioni di fatturato che hanno subìto perdite per oltre il 30% nel 2020.

Ristori alle imprese

La novità è che le aziende non verranno più considerate in base al loro codice ATECO, come nei precedenti “Decreti Ristori”, ma in base alla perdita di fatturato. La ripartizione viene fatta in base a 5 fasce all’aumentare del fatturato. 

Le cinque fasce di ristori sono così suddivise: 60% delle perdite mensili fino a 100 mila euro di fatturato; 50% da 100 mila a 400 mila; 40% da 400 mila a un milione; 30% da 1 a 5 milioni e 20% da 5 a 10 milioni. Il ristoro medio sarà di 3.700 euro. Al massimo si arriverà al 5% del fatturato perso in un anno.

“Il nostro obiettivo è distribuire più soldi e più velocemente possibile – ha detto il premier Mario Draghi -. Il decreto vale 32 miliardi e 11 andranno alle imprese. Ci sarà una piattaforma per effettuare questi pagamenti che inizieranno l’8 aprile per chi avrà fatto domanda: se tutto andrà come previsto, 11 miliardi entreranno nell’economia nel mese di aprile”.

Blocco dei licenziamenti

Prorogato il blocco dei licenziamenti fino a giugno, e fino a ottobre per le aziende che usano la cassa integrazione Covid, valida fino al 31 dicembre (massimo 28 settimane), per 3,3 miliardi. Quelle con cassa integrazione ordinaria possono chiedere 13 settimane tra aprile e giugno per Covid, senza contributo addizionale.

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Bonus agli stagionali

Sarà prevista un’indennità una tantum per tre mesi di 2.400 euro per gli stagionali, i venditori porta a porta, i lavoratori dello spettacolo e i termali: si tratta di circa 400 mila soggetti per uno stanziamento complessivo di 900 milioni. Se si comprendono anche i lavoratori iscritti alle gestioni dell’Inps, lo stanziamento sale a 1,5 miliardi.

Contratti a tempo determinato

Nel decreto c’è anche la possibilità di rinnovo o proroga dei contratti a tempo determinato senza la necessità di indicare la causale, per un periodo massimo di dodici mesi e per una sola volta, viene estesa dal 31 marzo al 31 dicembre 2021.

Congedo parentale

In alternativa allo smart working, i genitori possono chiedere il congedo parentale con una retribuzione al 50%, misura è riservata a tutti i lavoratori dipendenti con figli minori di 14 anni, o a chi ha figli di età compresa tra i 14 e i 16 anni, ma in questo caso senza retribuzione. Per il genitore che resta a casa c’è il divieto di licenziamento.

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