“Lo vuoi sapere cu fu tanno? Io cu Giuseppe”. A pronunciare queste parole in dialetto siciliano è Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi, papà biologico di Denise Pipitone, scomparsa da Maza del Vallo 17 anni fa.
Denise Pipitone, nuova intercettazione di Anna Corona: “Siamo stati io e Giuseppe quella volta”
La frase è stata intercettata dai Carabinieri di Trapani lo scorso 25 maggio – poi pubblicate da Repubblica – nel corso delle indagini riaperte in primavera dalla Procura di Marsala sul sequestro della bambina.
Anna Corona, rivolgendosi alla figlia Alice, le dice a bassa voce: “Vuoi sapere chi è stato quella volta? Io e Giuseppe”. La persona che tira in ballo non è stata ancora identificata, ma per le parti civili si potrebbe riferire proprio alla sparizione di Denise.
Su questa intercettazione, ma anche su altre, punta l’opposizione delle parti civili (Piera Maggio e Piero Pulizzi, genitori di Denise, rispettivamente rappresentati dagli avvocati Giacomo Frazzitta e Piero Marino) alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Marsala dell’inchiesta che vede coinvolti, oltre ad Anna Corona, 58 anni, madre di Jessica Pulizzi, sorellastra della piccola scomparsa, processata per sequestro di minore e assolta in tutti i gradi di giudizio, anche altre tre persone.
E cioè il 53enne mazarese Giuseppe Della Chiave e i coniugi romani Antonella Allegrini, di 63 anni, e Paolo Erba, di 71. Gli ultimi due indagati solo per false dichiarazioni al pm.
L’opposizione alla richiesta di archiviazione, su cui il gip di Marsala sarà chiamato a decidere il prossimo 23 novembre, è stata formulata soltanto per Anna Corona. Quest’ultima, per altro, racconta una testimone, avrebbe detto: “A picciriddra morse” (“la bambina è morta”, ndr), aggiungendo: “A Piera le si deve bruciare il cuore”. Sulla base di questi ed altri elementi, le parti civili chiedono la prosecuzione delle indagini preliminari sulla scomparsa di Denise.
Piera Maggio: “Mia figlia va cercata”
In tanto, l’udienza davanti al Gip circa la richiesta di archiviazione è stata fissata per il prossimo 23 novembre. “Mia figlia va cercata – ha detto ieri all’Adnkronos la mamma della piccola, Piera Maggio -. Non è giusto che la verità non emerga e che colpevoli siano liberi di girare tranquillamente. Non ho mai perso la fiducia nella giustizia italiana, così come non ho perso la speranza di riabbracciare mia figlia. Denise non è un caso chiuso, non va archiviata e va cercata viva, almeno fino a quando non emergano elementi che facciano ritenere il contrario. Vanno individuati i responsabili della sua scomparsa, altrimenti sarebbe un vero fallimento per la giustizia italiana”.