“Io sono serenissimo”. Parola di Giovanni Di Lorenzo, al centro di voci di mercato che lo vorrebbero lontano da Napoli. Ma, durante la conferenza stampa con l’Italia dal ritiro tedesco, ha fatto chiarezza mettendo in ordine le sue priorità: “Sto preparando questo secondo Europeo che è qualcosa di bello, perché adesso può sembrare tutto normale ma per me che ho fatto un percorso partendo dal basso, è qualcosa di bello e di questo sono orgoglioso – ha detto -. La concentrazione è massima su questa competizione, dove voglio far bene per accantonare la stagione mia e del Napoli e cercare di raggiungere i migliori risultati possibili.
“Ho parlato con la società prima di venire in nazionale”
“Non ho problemi a parlarne, anzi avrei potuto chiedere di non venire qui in conferenza. Ho parlato con la società a fine campionato e da lì sono venuto subito in Nazionale: la concentrazione è massima su questa competizione, quello che dà fastidio è questo continuo supporre cose. Quello che mi interessa adesso è fare bene qua. Io triste? Sono stron****. La concentrazione è qui, quando poi sarà il momento di parlare del Napoli lo farò e ci metterò la faccia. Come sempre. Conte mi stima? Posso solo essere contento di ciò che ha detto, è un grandissimo allenatore ed essere stimato da lui e da grandi allenatori fa piacere, vuol dire che ciò che ho fatto è stato apprezzato”.
“Spalletti è sempre il solito, lo vedo bello carico”
Il difensore si è soffermato anche su Spalletti: “È sempre il solito, è un lavoratore e ama stare in campo e far capire la sua idea ai calciatori – ha spiegato -. Qui magari il tempo è minore, ci sono sedute più lunghe e qualche video in più, ma è tutto secondo i suoi canoni. È motivato perché è una grande occasione per lui e per tutti noi. Dobbiamo essere noi bravi ad assimilare ma lui non è cambiato anzi, lo vedo bello carico. Non ha ancora deciso? Ci sta che il mister provi tante soluzioni. Siamo in 26 tutti allo stesso livello, poi sarà lui a scegliere. Ci sono tante partite e avremo bisogno di tutti”. Infine una battuta sulla difesa a 4: “Gli schemi ormai arrivano fino a un certo punto, si può difendere con uno e attaccare con un altro altrimenti è limitante – ha concluso -. Tanti sanno interpretare più ruoli e questo è positivo”.