Sono già migliaia le persone accorse per dare l’ultimo saluto a Diego Amando Maradona. Dopo lo shock e il dolore, ora non resta che il ricordo. La camera ardente è stata allestita alla Casa Rosada, palazzo presidenziale argentino, a Buenos Aires dove il popolo albiceleste è accorso in massa per l’ultimo saluto al suo eroe.
Diretta camera ardente di Maradona
La famiglia e gli amici più stretti di Diego hanno avuto accesso alla Casa Rosada già all’alba, per una cerimonia privata. Presenti tra gli altri Carlos Tevez, Martin Palermo e Guillermo Coppola, oltre che i campioni del mondo di Messico ’86. Il figlio Diego Armando Maradona Junior, è rimasto in Italia. Avrebbe voluto raggiunger l’Argentina ma solo ieri è stato dimesso dal Cotugno per Covid.
Ha portato un ultimo saluto a Maradona anche Victor Galindez, storico massaggiatore della nazionale. L’ex portiere Sergio Goycochea, titolare nel Mondiale in Italia, è stato uno dei primi ad arrivare alla camera ardente. In rappresentanza del Boca Juniors sono arrivati Carlos Tevez e Ramon Abila. Gli Xeneizes erano tornati a Buenos Aires poche ore prima dopo il rinvio della gara di Copa Libertadores con l’Internacional de Porto Alegre. La bara di Maradona, spiega il Clarin, sarà chiusa. Da parte della famiglia non ci sono state richieste particolari, a parte la volontà di porre una bandiera dell’Argentina vicino o sopra la bara.
Qui è possibile vedere la diretta della camera ardente in Argentina
L’intitolazione dello stadio San Paolo
Intanto i risultati preliminari dell’autopsia parlano di “insufficienza cardiaca acuta” come causa del decesso. Intanto va avanti l’iter per intitolargli lo stadio San Paolo. “Ci siamo mossi già stamattina, faremo i primi passi formali per dedicare lo stadio di Napoli a Maradona. Ci sono dei tempi, ma saranno tempi brevi, perché quando c’è una volontà così forte credo che non ci sia carta bollata che tenga. Speriamo di farlo coincidere con l’inizio della ripresa delle partite con il pubblico. Sarebbe bellissimo”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a Rtl 102.5.
De Magistris ha ricordato che quando Maradona è arrivato a Napoli “è stato il riscatto di un popolo. Lui amava Napoli, quindi voleva, attraverso il calcio, far conoscere al mondo una città piena umanità, cuore, energia, fantasia. E oggi vedo anche giovanissimi, che non lo hanno conosciuto, come i miei figli, che però tengono Maradona nella testa e nel cuore”.