Per la prima volta una donna arriva al vertice della Corte Costituzionale. I giudici hanno eletto Marta Cartabia, attuale vicepresidente, 56 anni, da otto alla Consulta.
Sarà la prima donna a sedere sullo scranno più alto della Corte, quarta carica dello Stato, un segnale storico. Giorgio Lattanzi, ormai ex presidente, ha lasciato il palazzo lunedì dopo nove anni di permanenza (e oltre due di presidenza), sostituito dal giudice Stefano Petitti.
Le alternative maschili erano gli altri due vicepresidenti: Aldo Carosi, che ha la sua stessa anzianità di giudice costituzionale (sia a lui che a Cartabia restano dove mesi) e Mario Morelli, in scadenza di mandato a novembre 2020.
La scorsa estate, prima della nascita del Conte Bis, il suo nome era circolato come possibile premier di un governo di transizione. Se la cosa fosse andata in porto sarebbe stata la prima donna nella storia italiana a ricoprire l’incarico di presidente del Consiglio.
Chi è Marta Cartabia?
Nasce a San Giorgio su Legnano il 14 maggio 1963. Allieva di Valerio Onida, Cartabia si laurea con lui (che poi diventerà presidente della Corte costituzionale) nel 1987, all’Università degli studi di Milano, discutendo una tesi sul diritto costituzionale europeo.
Alla Corte costituzionale arriva nel 2011. Marta Cartabia, terza donna dopo Fernanda Contri e Maria Rita Saulle, è considerata una dei giudici costituzionali più giovani della storia della Consulta.
A volerla, a soli 48 anni, è il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ne apprezza l’attività di autrice e studiosa particolarmente impegnata sulla tematica dell’integrazione dei sistemi costituzionali europei e nazionali, così come nella materia dei diritti fondamentali nella loro universalità.
Anche l’attuale capo dello Stato Sergio Mattarella nutre grande stima nei confronti della Cartabia: i due condividono l’esperienza di giudici costituzionali per alcuni anni, in cui sono anche vicini di casa, nella foresteria della Consulta.