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Dpcm Natale, spostamenti tra Regioni: chi potrà muoversi e chi no

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Tra domani e martedì verrà data un’ulteriore limatura al Dpcm del 4 dicembre ma, dopo l’ennesimo vertice di maggioranza, ormai il quadro è quasi definito.

Dpcm Natale, spostamenti tra Regioni: chi potrà muoversi e chi no

Il Natale che ci attende sarà diverso dal solito e con misure più stringenti. Con cene, pranzi e tombolate riservate solo ai “parenti stretti, possibilmente conviventi”. Con ogni probabilità la Messa della Vigilia verrà anticipata alle 20 o alle 21 per non violare il coprifuoco, che verrà confermato e scatterà dalle 22.

Riguardo al ricongiungimento familiare, il Governo preferisce prendere ancora tempo prima di decidere. “Prendiamoci qualche altro giorno per decidere, vediamo come saranno i dati nei prossimi giorni e poi valuteremo”, avrebbe detto il premier Conte.

“Massima prudenza”

Una linea prudente condivisa da Roberto Speranza (Salute), Francesco Boccia (Regioni), Roberto Gualtieri (Economia) e dallo stesso Franceschini (Cultura).  A sostenere la linea della “massima prudenza” – che verrà discussa domani con le Regioni, contrarie tra l’altro alla chiusura dei ristoranti il 25 e il 26 dicembre – sono anche i tecnici del Comitato tecnico scientifico (Cts) Silvio Brusaferro, Franco Locatelli e Agostino Miozzo.

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Durante l’ultima riunione, i membri del Cts hanno sottolineato quanto sia indispensabile un approccio molto rigoroso, “perché è vero che la curva dell’epidemia si sta appiattendo e la pressione sugli ospedali sta calando, ma i positivi sono ancora troppi e la diffusione del virus è tutt’ora imponente”.

Le misure

Motivo per cui “gli spostamenti tra Regioni sarebbero un forte fattore di rischio, potrebbe avvenire un travaso di contagi tra varie zone del Paese come è accaduto ad agosto”. E per evitare un esodo di massa da Nord al Centro-Sud, dall’estero all’Italia, e per scongiurare i cenoni allargati, il governo ha deciso di adottare con il Dpcm di venerdì prossimo due misure.

La prima: il divieto dal 19 dicembre (fino al 10 gennaio) di superare i confini regionali, anche quando l’intero Paese sarà in zona gialla. La seconda: confermare il coprifuoco dalle 22 anche la notte di Natale e di Capodanno. Ma, considerato il malessere sociale e psicologico che attraversa l’Italia, Conte – sostenuto da grillini e renziani – sta valutando due deroghe: consentire di tornare nella propria Regione di residenza e permettere i ricongiungimenti tra “parenti di primo grado”, per scongiurare un Natale in solitudine per gli anziani.

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