Dramma familiare: 74enne uccide fratello e nipote per l’eredità, poi si toglie la vita

Dramma familiare a San Cipriano d’Aversa. Un padre e una figlia sono stati uccisi in casa. Il terzo cadavere ritrovato è quello del fratello dell’uomo.

Il padre Antonio Capoluongo, di 65 anni e sua figlia Ersilia di 47 anni sarebbero stati uccisi a colpi di fucile, all’interno della propria abitazione. L’assassino sarebbe Mario Capoluongo, ex muratore di 74 anni che presumibilmente, preso dal rimorso per il duplice efferato delitto appena compiuto, avrebbe rivolto lo stesso fucile usato per l’omicidio verso se stesso sparandosi alla tempia.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti sembrerebbe che il fratello dell’uomo abbia fatto irruzione nella casa dei suoi familiari uccidendoli, dopo una furibonda discussione, poi sarebbe uscito in strada, togliendosi anche lui la vita.

Una discussione per motivi di eredità avrebbe scatenato il raptus omicida. Questa l’ipotesi su cui indagano gli investigatori della Squadra Mobile di Caserta. Alcuni parenti avrebbero confermato la circostanza che tra i due fratelli, di recente, c’erano state delle liti relative alla divisione dell’edificio di due piani in cui vivevano e dove è avvenuta la tragedia.

Mario, intorno alle 19, dopo la discussione con il fratello Antonio, avvenuto in un cortile esterno dell’abitazione che dà sulla strada, avrebbe imbracciato il fucile regolarmente detenuto facendo fuoco e ferendolo gravemente. A quel punto il 74enne sarebbe tornato nell’abitazione, nel cortile interno, dove c’era la nipote Ersilia. Ha fatto nuovamente fuoco e l’ha uccisa sul colpo.

Dopo, resosi probabilmente conto della gravità dell’azione commessa, si è seduto su una sedia e si è puntato il fucile alla gola uccidendosi; è così, ancora seduto, che lo hanno trovato, pochi istanti dopo, gli agenti della Polizia di Stato che erano intervenuti per soccorrere il fratello Antonio poi morto all’ospedale di Aversa.

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