Colpo al clan Monfregolo che da mesi sta sconquassando l’area Nord di Napoli. In manette sono finiti 7 soggetti, tutti riconducibili alla stessa cosca criminale. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi clandestine e comuni da sparo e ricettazione, tutti aggravati dalle modalità mafiose.
Droga e sparatorie, sgominato clan Monfregolo
Il provvedimento di decreto di fermo indiziato è stato emesso dalla Dda di Napoli ed eseguito, all’alba, dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Giugliano in Campania e della Stazione di Frattamaggiore.
Le indagini, condotte anche con l’ausilio di attività tecniche ed iniziate nel gennaio di quest’anno a seguito degli allarmanti episodi criminosi che hanno recentemente interessato i comuni di Frattamaggiore, Frattaminore ed Arzano, hanno permesso accertare l’esistenza di gruppo criminale, organizzato e strutturato, che controlla le attività illecite nel Comune di Frattaminore, soprattutto la gestione di una fiorente “piazza di spaccio”.
Il sodalizio ha dimostrato di avere, per altro, disponibilità di armi di vario genere, alcune delle quali rinvenute e poste sotto sequestro nel corso delle indagini, pronte per essere utilizzate nell’ambito dell’attuale contrapposizione tra le diverse compagini delinquenziali interessate ad imporre ciascuna la propria egemonia sull’area a nord di Napoli.
Il commento del senatore Ruotolo
In merito agli arresti stamattina dai militari dell’Arma è intervenuto il senatore Sandro Ruotolo, promotore insieme a Don Patriciello del “Comitato di Liberazione dalla camorra – Area nord di Napoli”.
“Bene abbiamo fatto ad accendere i riflettori e a reagire come società civile alle azioni di morte, alle minacce, alle intimidazioni della camorra” – ha dichiarato Ruotolo -. Sappiamo bene che i clan dell’area Nord di Napoli sono ancora attivi dopo gli arresti di queste ore”.
“Per questo motivo – ha aggiunto – siamo certi che la magistratura proseguirà nelle sue indagini e gli investigatori continueranno a garantire la loro presenza quotidiana sui territori dove sta imperversando questa guerra di camorra”.
“Sappiamo anche della necessità di una risposta più complessiva dello Stato. Dobbiamo battere l’indifferenza e dare risposte ai giovani che non studiano, non si formano e non lavorano e che, spesso, trovano nelle organizzazioni criminali il loro punto di riferimento. Abbiamo bisogno di più maestri e meno armi”, ha concluso.